Che cos'è il telemarketing?

Edoardo Pulcianese • 28 gennaio 2022

Ma come fanno ad avere il nostro numero? Come posso difendermi? È possibile che nessuno faccia niente?


Ormai tutti i giorni, soprattutto nei momenti meno opportuni, ci arriva una chiamata, o con il prefisso “02”, o “06” o “081”, magari aspettiamo una chiamata importante, magari pensiamo siano i nostri parenti oppure siamo semplicemente curiosi di sapere chi è dall’altra parte del telefono e invece è sempre lui… Il telemarketing!


Appena capiamo chi è chiudiamo subito la chiamata, sperano che non ce ne siano altre ma purtroppo niente, la faccenda si ripete almeno con cadenza settimanale.

Ma come fanno ad avere il nostro numero? Come posso difendermi? È possibile che nessuno faccia niente?

Qualche giorno fa, sul sito del Garante, è uscita la notizia di una multa salatissima pari a 4.5 Milioni di Euro, da parte del Garante appunto, nei confronti della Società Fastweb per aver trattato in modo illecito i dati personali di milioni di utenti a fini di telemarketing. Nel corso dell’istruttoria è emerso un allarmante ricorso all’utilizzo di numerazioni fittizie o non censite nel Registro degli Operatori di Comunicazione (Roc). Tale fenomeno, come già evidenziato dall’Autorità, sembra essere riconducibile ad un “sottobosco” di call-center abusivi che effettuano le attività di telemarketing in totale spregio delle disposizioni in materia di protezione dei dati personali. Ulteriori profili di violazione hanno riguardato la corretta gestione delle liste dei contatti, fornite a Fastweb da partner esterni, senza che questi ultimi avessero acquisito il consenso libero, specifico e informato degli utenti alla comunicazione dei propri dati.


Perciò Fastweb dovrà:

  • Adeguare i trattamenti in materia di telemarketing in modo da prevedere e comprovare che l’attivazione di offerte e servizi e la registrazione di contratti avvenga solo a seguito chiamate effettuate dalla rete di vendita attraverso numerazioni telefoniche censite e iscritte al Roc
  • Irrobustire le misure di sicurezza per impedire accessi abusivi ai propri database.
  • Non potrà più utilizzare i dati contenuti nelle liste anagrafiche fornite da partner terzi, senza che questi ultimi abbiano acquisito un consenso specifico, libero e informato dagli interessati alla comunicazione a terzi dei propri dati.


Gli Interessati invece? Cioè noi persone normali in che modo possiamo difenderci? Se abbiamo accettato per sbaglio dei termini possiamo rimediare o siamo “condannati” per l’eternità?

I dati delle aziende che operano per il marketing hanno una durata di conservazione, quindi sicuramente non è per sempre, più nello specifico, secondo il Reg. UE GDPR 2016/679:

  • abbiamo il diritto di chiedere al Titolare del trattamento l'accesso ai suoi dati personali (Art.15) e la rettifica (Art.16) o la cancellazione degli stessi (Art.17) o la limitazione del trattamento che la riguarda (Art.18) o di opporsi al loro trattamento (Art.21)
  • se abbiamo fornito il consenso per una o più specifiche finalità, abbiamo il diritto di revocare tale consenso in qualsiasi momento (Art.13 c.2 lett.c)
  • abbiamo il diritto di proporre reclamo al Garante per la protezione dei dati personali (Art.77) o di adire le opportune sedi giudiziarie (Art.79)



Ricordiamo che per la valutazione dei rischi e per gli adempimenti normativi in materia di Sicurezza nei Luoghi di Lavoro la nostra Azienda fornisce ai Clienti tutta l'assistenza necessaria ed il massimo supporto con professionalità ed efficienza.

Per informazioni in merito potete contattarci all'indirizzo mail sicurezza@centrosicurezzaconsulenze.net o chiamare il numero 0578 738346 int. 6




Autore: DE MICCO 31 ottobre 2025
Che cos’è e perché conta Per “smaltimento rifiuti” non si intende “buttare via”: è un processo organizzato che parte dalla corretta classificazione del rifiuto e prosegue con raccolta, deposito temporaneo, trasporto, recupero o smaltimento finale. Il riferimento normativo è il D.Lgs. 152/2006 – Testo Unico Ambientale , che assegna precise responsabilità al produttore/detentore e prevede sanzioni in caso di gestione errata. Gestire bene i rifiuti significa tutelare l’ambiente, evitare rischi legali e ridurre i costi grazie a prevenzione, riuso e riciclo. Da dove si parte: classificazione e codici CER Il primo passo è sapere che rifiuto hai in mano . Ogni rifiuto riceve un codice CER (Catalogo Europeo dei Rifiuti) che ne identifica natura e pericolosità. Senza CER non puoi scegliere né contenitori, né etichette, né il percorso di smaltimento. Esempio: il toner esausto è un rifiuto speciale che, a seconda della composizione, può essere pericoloso (CER 08 03 17*). Una volta classificato, applichi la gerarchia prevista dalla legge: prima si previene la produzione, poi si riutilizza , quindi si ricicla o si recupera energia ; lo smaltimento è l’ultima opzione. Tracciabilità e soggetti autorizzati Il rifiuto non può viaggiare “in fiducia”. Si affida solo a trasportatori e impianti iscritti all’Albo Nazionale Gestori Ambientali e ogni movimento è documentato con il Formulario di Identificazione del Rifiuto (FIR) . La documentazione non finisce qui: in base ai casi servono registro di carico/scarico e MUD annuale. A regime, la tracciabilità confluirà nel RENTRI (Registro elettronico nazionale), che digitalizza l’intero percorso del rifiuto. Come organizzarsi in azienda (in pratica) Nel quotidiano funziona così: i rifiuti vengono separati alla fonte in contenitori dedicati ed etichettati ; si allestisce un’area di deposito temporaneo sicura, ordinata e accessibile al solo personale autorizzato; si verificano tempi massimi di giacenza (più stringenti per i pericolosi); si programma il ritiro con un gestore autorizzato e si archivia la documentazione . La formazione del personale è fondamentale: sapere dove conferire imballaggi , RAEE , oli , batterie , solventi o toner evita errori ricorrenti e abbassa i costi di smaltimento. Rifiuti speciali e pericolosi: cosa ricordare Alcune tipologie (oli esausti, batterie, apparecchiature elettriche, solventi, reagenti, fanghi) non possono seguire i flussi ordinari: richiedono contenitori idonei, stoccaggi separati , trasporto dedicato e impianti autorizzati al recupero/smaltimento di quella specifica categoria. È qui che si gioca la parte più delicata della conformità. Errori comuni (e come evitarli) Gli scivoloni tipici sono: scegliere un CER sbagliato , consegnare i rifiuti a soggetti non autorizzati , dimenticare FIR/registri/MUD , miscelare rifiuti incompatibili e superare i tempi del deposito temporaneo. Una mappatura iniziale dei rifiuti e procedure semplici (con check-list) abbattono il rischio. Perché farsi seguire conviene davvero Il produttore/detentore resta sempre responsabile della corretta gestione del rifiuto, anche dopo la consegna al trasportatore. Avere accanto un partner esperto significa scegliere CER corretti , costruire flussi interni chiari , selezionare gestori qualificati , tenere in ordine la tracciabilità e formare il personale. Risultato: meno sanzioni, meno costi, più sostenibilità . Come ti aiuta Centro Sicurezza Consulenze Consulenza con classificazione CER e piano di gestione per reparto. Hai dubbi su codici CER, registri o scelte operative? Contattaci 📞 0578 738346 — ✉️ info@centrosicurezzaconsulenze.net Centro Sicurezza Consulenze è al tuo fianco: essere seguiti è l’unico modo per trasformare un obbligo in un vantaggio competitivo e lavorare in piena conformità .
Autore: DE MICCO 10 ottobre 2025
🎨 Colorazione dei Caschi di Protezione: Significato e Ruoli sul Lavoro Nel mondo del lavoro, specialmente nei cantieri, nei siti industriali o nei contesti ad alto rischio, il casco di protezione non è solo un dispositivo di sicurezza , ma rappresenta anche un codice visivo fondamentale per l’organizzazione e la sicurezza collettiva . Ma lo sapevi che ogni colore di casco ha un significato preciso ? Scopriamo insieme cosa rappresentano i diversi colori e perché la loro corretta gestione può fare la differenza! 🛠️ Perché i caschi hanno colori diversi? La colorazione dei caschi serve a distinguere immediatamente il ruolo o la funzione della persona che lo indossa . Questo è utile in situazioni operative, nelle emergenze o quando serve identificare rapidamente figure responsabili, esperte o esterne. Questa codifica cromatica può variare leggermente da azienda ad azienda, ma segue generalmente delle convenzioni comuni riconosciute a livello nazionale e internazionale. 🎨 Significato dei Colori dei Caschi Ecco una guida generica ai colori più comuni e al loro significato: Colore del casco di sicurezza chi lo indossa 🔴 Elmetto rosso Capo cantiere o addetti alle emergenze ⚙️ Elmetto grigio Tecnici impiantisti, elettricisti o idraulici 🔵 Elmetto blu Coordinatore per la sicurezza (CSP o CSE) ⚪ Elmetto bianco Direttore dei lavori, ingegneri, architetti, tecnici coinvolti nella progettazione 🟡 Elmetto giallo Operai generici 📌 Nota : Alcune aziende adottano colori personalizzati, ma sempre con l’obiettivo di mantenere la chiarezza visiva e la coerenza organizzativa . 🖌️ Personalizzazione e Verniciatura dei Caschi Oltre alla funzione pratica, oggi i caschi possono anche essere personalizzati con: Loghi aziendali Nomi o codici identificativi Design distintivi o riflettenti Decorazioni artistiche (in contesti creativi o promozionali) 🎨 Tecniche di colorazione: Spray professionale : per una copertura uniforme e resistente Aerografo : ideale per dettagli artistici Adesivi o pellicole : personalizzazione veloce e removibile Vernici UV e riflettenti : per visibilità notturna o ambienti bui ⚠️ Attenzione : ogni modifica deve rispettare le normative di sicurezza , evitando di compromettere la resistenza del casco (es. con solventi aggressivi o materiali inadatti). 👷‍♂️ Il valore simbolico del colore Usare correttamente il colore del casco rafforza la cultura della sicurezza , migliora la comunicazione sul campo e valorizza ogni figura professionale. Il colore diventa così un linguaggio visivo immediato , in grado di evitare errori, incidenti e confusioni nei momenti critici. ✅ Conclusione La colorazione dei caschi di protezione è molto più di una questione estetica: è un codice funzionale , un sistema di riconoscimento e un simbolo di rispetto delle regole . Nel tuo team, nel tuo cantiere o nella tua azienda, scegliere e mantenere i colori corretti può fare davvero la differenza. 👉 Il Centro Sicurezza Consulenze può aiutarti a ripristinare i giusti colori dei caschi nel tuo cantiere , garantendo il rispetto delle normative e delle migliori pratiche. Inoltre, possiamo fornirti caschi personalizzati con: Loghi aziendali Codici identificativi Colori specifici per ogni figura professionale Finiture speciali e riflettenti per la massima visibilità Non lasciare che un dettaglio apparentemente semplice comprometta la sicurezza: contattaci allo 0578738646 per una consulenza personalizzata o per un ordine di caschi su misura!
Autore: DE MICCO 3 ottobre 2025
Cos’è il Clostridium perfringens? Il Clostridium perfringens è un batterio sporigeno, anaerobio, ampiamente diffuso nell’ambiente: si trova nel terreno, nell’acqua e nell’intestino di animali e uomini. È uno dei principali responsabili delle toxi-infezioni alimentari e può provocare sintomi gastrointestinali anche gravi. 👉Caratteristica importante: forma spore resistenti al calore , capaci di sopravvivere a cotture e condizioni ambientali difficili. Perché è pericoloso? Può moltiplicarsi molto velocemente in alimenti cotti lasciati a temperatura ambiente. La tossina prodotta nell’intestino provoca diarrea e dolori addominali , in genere entro 8–24 ore dal consumo. È una delle principali cause di epidemie alimentari in mense, ristoranti e strutture collettive. Alimenti a rischio Carni cotte (pollo, manzo, maiale) Piatti pronti mantenuti tiepidi per troppo tempo Salse, sughi e minestre Piatti a base di legumi 📌 L’errore più comune: cucinare grandi quantità di cibo e lasciarlo raffreddare lentamente a temperatura ambiente. Come prevenirlo? (HACCP in pratica) Cottura corretta → raggiungere almeno 75 °C al cuore del prodotto. Conservazione sicura : < +4 °C se refrigerato +60 °C se mantenuto caldo Raffreddamento rapido degli alimenti dopo la cottura (entro 2 ore). Igiene del personale → lavaggio mani e corretta manipolazione. Formazione continua → i lavoratori devono conoscere i rischi e i metodi di prevenzione. Infografica utile (Immagine consigliata: un semplice schema con tre colonne Alimenti a rischio – Sintomi – Prevenzione ). Perché è importante per le aziende? Secondo il D.Lgs. 193/07 e il Regolamento CE 852/2004 , tutte le attività alimentari devono adottare un piano HACCP che includa anche il controllo dei rischi da Clostridium perfringens. Una corretta gestione riduce il rischio di sanzioni e, soprattutto, tutela la salute dei clienti. ✅ Conclusione Il Clostridium perfringens è un nemico silenzioso, ma con buone pratiche di igiene e conservazione può essere tenuto sotto controllo. La prevenzione parte dalla formazione del personale e da una gestione attenta degli alimenti. 📩 Vuoi sapere se la tua azienda è davvero protetta? 👉 Contattaci: info@centrosicurezzaconsulenze.net
Mostra altri