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Centro sicurezza consulenze: blog

Autore: DE MICCO 10 settembre 2025
I locali di lavoro seminterrati o interrati sono sempre stati al centro di dubbi e discussioni in materia di salute e sicurezza. Il D.Lgs. 81/2008 all’articolo 65 stabilisce che: 👉 “È vietato destinare al lavoro locali chiusi sotterranei o semisotterranei”. Ma attenzione: con le ultime modifiche normative sono state introdotte deroghe importanti che, in alcune condizioni, permettono di utilizzare questi spazi. Le novità introdotte dalla Legge n. 203/2024 Dal 12 gennaio 2025 , con l’entrata in vigore della Legge 203/2024, i commi 2 e 3 dell’art. 65 del Testo Unico sono stati aggiornati. Oggi è possibile adibire a luoghi di lavoro i locali seminterrati o interrati se: ✅ le lavorazioni non producono emissioni di agenti nocivi ; ✅ sono garantite condizioni adeguate di aerazione , illuminazione e microclima ; ✅ vengono rispettati i requisiti previsti dall’ Allegato IV del D.Lgs. 81/2008 . Il datore di lavoro deve inoltre: 📩 inviare una PEC all’Ispettorato Nazionale del Lavoro , allegando la documentazione tecnica che attesti la conformità del locale. ⏳ Trascorsi 30 giorni dalla comunicazione , se non arrivano richieste o divieti da parte dell’INL, il locale può essere utilizzato. Definizioni pratiche Locale sotterraneo 👉 ambiente con almeno tre pareti sotto il piano di campagna. Piano seminterrato 👉 pavimento sotto il livello del terreno ma soffitto sopra. Piano interrato 👉 soffitto sotto il livello del terreno. Queste differenze sono fondamentali perché determinano quando e come si applica la normativa. Chiarimenti dell’Ispettorato Nazionale del Lavoro Nel 2025 l’INL ha pubblicato diverse note per chiarire la corretta applicazione della deroga: 📌 Nota n. 9740 del 30/12/2024 – prime indicazioni operative. 📌 Nota n. 811 del 29/01/2025 – focus su locali sotterranei e seminterrati. 📌 Nota n. 5945 dell’08/07/2025 – controlli e verifiche degli organi ispettivi. Cosa deve fare un datore di lavoro Per rispettare la legge e poter utilizzare i locali seminterrati o interrati in sicurezza è necessario: Verificare aerazione, illuminazione e microclima. Predisporre la documentazione tecnica richiesta. Inviare la PEC all’Ispettorato del Lavoro. Attendere i 30 giorni previsti dalla normativa. Conclusione La regola generale resta il divieto di destinare a lavoro i locali seminterrati o interrati . La deroga introdotta dalla Legge 203/2024 rappresenta però un passo avanti importante: permette di utilizzare questi spazi solo se conformi ai requisiti di sicurezza e con un controllo preventivo dell’INL. 👉 Per le aziende, questo significa più flessibilità, ma anche maggiore responsabilità. 📞 Hai dubbi o necessiti supporto? Affidati ai nostri consulenti: verificheremo la conformità dei tuoi locali, predisporremo la documentazione e gestiremo la comunicazione con l’Ispettorato. 📩 formazione@centrosicurezzaconsulenze.net ☎️ 0578738346
Autore: DE MICCO 3 settembre 2025
Chi lavora in campagna, tra campi e serre, è esposto ogni giorno a rischi biologici. Parliamo di possibili malattie professionali, infezioni, allergie e infortuni legati al contatto con animali, piante, terreni e attrezzature. Ecco un approfondimento in forma di Q&A per chiarire meglio il tema. ❓ Che cos’è il rischio biologico in agricoltura? Il rischio biologico è l’esposizione dei lavoratori ad agenti patogeni (batteri, virus, funghi, parassiti) presenti nell’ambiente agricolo. Questi possono causare malattie infettive, allergiche o infiammatorie. ❓ In quali attività si manifesta maggiormente? Il rischio può presentarsi in moltissime mansioni quotidiane: preparazione del terreno, semina e raccolta; innaffiature, concimazione e potatura; uso di letame, liquami e fertilizzanti; manutenzione di stalle, silos, trattori e macchinari; contatto diretto con animali e fluidi biologici; esposizione a punture di insetti o morsi di animali. ❓ Quali sono gli esempi concreti di esposizione? Contatto con terreni umidi o contaminati Punture di insetti (zanzare, vespe, api, tafani) Morsi o graffi di animali Inalazione di aria contaminata da polveri o muffe Utilizzo di strumenti taglienti contaminati Ingestione accidentale di acqua non sicura ❓ Quali malattie professionali possono derivare? 👉 Batteriche : Campylobatteriosi, infezioni da Enterobatteriacee, alveolite allergica estrinseca 👉 Virali : Rabbia, encefalite da virus Usutu, febbre Chikungunya 👉 Allergiche e infiammatorie : dermatiti da contatto, orticarie, asma, disturbi respiratori da polveri, pollini, muffe e semi ❓ Come si possono prevenire i rischi? Ecco alcune buone pratiche di prevenzione: ✅ Lavarsi e disinfettarsi dopo il contatto con sostanze organiche ✅ Proteggere ferite o abrasioni con medicazioni idonee ✅ Usare acqua di irrigazione sicura ✅ Pulire e disinfettare regolarmente attrezzature e superfici ✅ Non mangiare, bere o fumare durante il lavoro nei campi ✅ Indossare sempre i DPI (guanti, mascherine, tute, scarpe, occhiali protettivi) ✅ Conservare gli indumenti da lavoro separati da quelli personali ✅ Effettuare formazione continua sulla sicurezza ❓ Cosa dice la normativa? Il D.lgs. 81/2008 stabilisce l’obbligo per i datori di lavoro di redigere il Documento di Valutazione dei Rischi (DVR) . In agricoltura, il DVR deve includere specifiche misure di prevenzione per i rischi biologici: protezione individuale, procedure di emergenza, formazione e sorveglianza sanitaria. ✅ Perché rivolgersi a Centro Sicurezza Consulenze? Perché non sei solo : la gestione del rischio biologico e di tutti gli adempimenti in agricoltura può essere complessa. 👉 Noi di Centro Sicurezza Consulenze ti aiutiamo in ogni fase: Redazione del DVR Formazione e addestramento dei lavoratori Fornitura DPI idonei e certificati Sopralluoghi tecnici e consulenza personalizzata Supporto nella sorveglianza sanitaria 📞 Contattaci al 0578 738346 o vieni a trovarci in Via Bolzano 14-16, Montepulciano Stazione (SI) .
Autore: DE MICCO 1 settembre 2025
Dal 1° settembre 2025 entra in vigore in tutta l’Unione Europea un’importante novità che riguarda il mondo della cosmetica e, in particolare, i prodotti per la cura delle unghie. Alcune sostanze utilizzate negli smalti semipermanenti e nei gel UV/LED sono state riconosciute come pericolose per la salute e, per questo motivo, ne è stato vietato l’uso. ✨ Quali sostanze saranno vietate? Le due sostanze messe al bando sono: TPO (Trimethylbenzoyl Diphenylphosphine Oxide) : un fotoiniziatore che permette allo smalto di indurire sotto la lampada UV/LED. DMTA (Dimethyltolylamine) : un condizionante che migliora l’adesione e la durata del prodotto. Entrambe sono state classificate dall’UE come sostanze CMR di categoria 1B . 👉 Significa che sono considerate presunte cancerogene, mutagene o tossiche per la riproduzione . ⚠️ Cosa comporta il divieto? Dal 1° settembre 2025: Non sarà più possibile produrre, vendere o utilizzare prodotti che contengono TPO o DMTA. Il divieto è totale : riguarda sia i nuovi prodotti che le scorte già presenti nei saloni o nei magazzini . Non è previsto un periodo di transizione: i prodotti non conformi dovranno essere smaltiti e non potranno più essere utilizzati. 👩‍🎨 Chi è coinvolto? Estetiste e centri estetici : dovranno controllare attentamente l’INCI (lista ingredienti) dei prodotti utilizzati, eliminare quelli non conformi e sostituirli con alternative sicure. Consumatori : sarà importante leggere le etichette e preferire prodotti con la dicitura “TPO free” e “DMTA free” , per garantire maggiore sicurezza. 🛡️ Perché questa decisione è importante? La misura nasce con l’obiettivo di proteggere la salute delle persone : Riduce l’esposizione a sostanze chimiche potenzialmente dannose. Tutela sia i professionisti del settore (che usano questi prodotti ogni giorno), sia i clienti che li applicano con frequenza. Promuove un mercato della cosmetica più sicuro, trasparente e sostenibile. ✅ Come ti supporta Centro Sicurezza Consulenze Non sei sola/o in questo cambiamento. Centro Sicurezza Consulenze ti accompagna passo passo per garantire che la tua attività resti conforme e sicura : 📌 Smaltimento sicuro : ti supportiamo nella gestione corretta delle scorte vietate. 📌 Consulenza normativa : ti spieghiamo nel dettaglio la normativa UE e cosa cambia per la tua azienda. 📌 Soluzioni alternative : ti guidiamo nella scelta di prodotti sicuri e certificati, già in linea con i nuovi standard. 🌍 Conclusione Il divieto di TPO e DMTA segna un passo fondamentale verso una cosmetica più sicura e responsabile . Per estetisti e consumatori, la parola chiave sarà consapevolezza : leggere le etichette, scegliere prodotti sicuri e rispettare le nuove regole. Con Centro Sicurezza Consulenze hai la garanzia di affrontare questo cambiamento senza difficoltà, con soluzioni pratiche e immediate per la tua attività. Contattaci subito: 📧 formazione@centrosicurezzaconsulenze.net 📞 0578 738346
Autore: DE MICCO 27 agosto 2025
Lo smart working, o lavoro agile, è ormai una realtà consolidata nel mondo del lavoro. La normativa di riferimento è la Legge 81/2017 , che ha introdotto regole precise sia per i lavoratori che per i datori di lavoro. Recenti documenti, come quello del Consiglio Nazionale degli Ingegneri (CNI) , approfondiscono vari aspetti legati alla sicurezza, agli ambienti di lavoro e agli obblighi di entrambe le parti. Ecco un approfondimento sotto forma di domande e risposte. Che cosa prevede la Legge 81/2017 sul lavoro agile? La legge stabilisce che il lavoratore agile ha l’obbligo di cooperare all’attuazione delle misure di prevenzione predisposte dal datore di lavoro per fronteggiare i rischi connessi all’attività svolta all’esterno dei locali aziendali (art. 22, comma 2). Il dipendente deve quindi rispettare le direttive aziendali e adottare comportamenti responsabili, anche nella scelta del luogo in cui svolgere l’attività lavorativa. Quali sono i comportamenti attesi dal lavoratore in smart working? Oltre al corretto utilizzo degli strumenti tecnologici (PC, tablet, smartphone), il lavoratore deve scegliere con responsabilità il luogo da cui operare. La scelta deve rispondere a criteri di ragionevolezza e sicurezza , tenendo conto delle esigenze lavorative e personali. Non è ammesso scegliere ambienti casuali o irragionevoli che possano compromettere la salute e la sicurezza. Qual è il ruolo del datore di lavoro? Il datore di lavoro ha il dovere di garantire la sicurezza anche quando i dipendenti lavorano da remoto. In particolare deve occuparsi di: Verificare la conformità degli ambienti di lavoro Fornire formazione e informazione Monitorare le condizioni di lavoro Inoltre, è necessario predisporre accordi chiari che regolino tempi, modalità di disconnessione e misure organizzative a tutela del benessere del lavoratore. Quali sono le indicazioni per gli ambienti di lavoro indoor? Secondo INAIL e CNI, gli ambienti interni dove si svolge lo smart working devono garantire sicurezza e comfort adeguati: Non utilizzare locali tecnici o non abitabili (es. box, seminterrati, soffitte) Presenza di servizi igienici e impianti a norma Assenza di muffe o condensa permanente Illuminazione naturale diretta e sufficiente Illuminazione artificiale ben distribuita, evitando abbagliamenti e riflessi Ricambio d’aria naturale o meccanico Impianti di condizionamento manutenuti con filtri puliti Evitare correnti d’aria fastidiose e temperature estreme E per gli ambienti di lavoro outdoor? Il lavoro agile può essere svolto anche in spazi esterni, purché scelti con criteri di ragionevolezza e concordati con il datore di lavoro. L’art. 23 della Legge 81/2017 garantisce la tutela assicurativa per l’infortunio in itinere quando la scelta del luogo è legata a necessità lavorative o alla conciliazione con la vita privata. Sono quindi esclusi i luoghi scelti in modo casuale o non sicuro. Come vengono gestite le verifiche sugli ambienti di lavoro? Verificare fisicamente ogni luogo di smart working è spesso impossibile per il datore di lavoro. Per questo motivo viene consigliato l’ autocontrollo tramite checklist compilata dal dipendente, così da garantire il rispetto delle condizioni minime di sicurezza. Elemento chiave resta sempre la formazione e l’informazione , che permettono al lavoratore di comprendere i rischi e collaborare attivamente nella prevenzione. Quali altri aspetti sottolinea il documento CNI? Tutela del lavoratore e assicurazione contro infortuni e malattie professionali Contenuti minimi degli accordi sul lavoro agile in materia di salute e sicurezza Obbligo di formazione e informazione del lavoratore Potere di direzione e controllo del datore di lavoro Perché affidarsi a Centro Sicurezza Consulenze? Lo smart working non significa assenza di rischi: anche fuori dall’azienda, la sicurezza deve restare una priorità. Noi di Centro Sicurezza Consulenze ti supportiamo in ogni fase: Redazione di accordi chiari e conformi alla normativa Formazione e informazione dei lavoratori Valutazione dei rischi negli ambienti indoor e outdoor Predisposizione di checklist e strumenti di autocontrollo Assistenza al datore di lavoro in caso di verifiche o contestazioni 📞 Contattaci al 0578 738346 o inviaci un messaggio su whats'up 📍 Vieni a trovarci in Via Bolzano 14-16, Montepulciano Stazione (SI)
Autore: DE MICCO 21 agosto 2025
RLS: chi è, cosa fa e come nominarlo in azienda Il Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza (RLS) è la figura eletta o designata dai lavoratori per rappresentarli su tutti i temi di salute e sicurezza in azienda. La sua presenza è prevista in tutte le aziende o unità produttive ; laddove non sia eletto a livello aziendale, subentrano i rappresentanti territoriali o di sito (RLST/RLSSP). Quando è obbligatorio e come si elegge Obbligatorietà: in ogni azienda/unità produttiva i lavoratori eleggono o designano l’RLS. T Modalità di elezione: Nelle aziende con più di 15 lavoratori , l’RLS è eletto nell’ambito delle rappresentanze sindacali ; Nelle aziende con fino a 15 lavoratori , è eletto direttamente dai lavoratori . Se non c’è un RLS aziendale: si ricorre al RLS territoriale (RLST) secondo l’art. 47, c. 9. Compiti e diritti dell’RLS (art. 50 D.Lgs. 81/08) L’RLS: Accede ai luoghi di lavoro per osservare le condizioni di salute e sicurezza; Promuove misure di prevenzione e protezione e formula osservazioni durante visite e verifiche; Partecipa alla riunione periodica (art. 35); Fa proposte in materia di prevenzione; Riceve informazioni e documentazione su rischi, valutazione e misure adottate; È consultato preventivamente su valutazione dei rischi e formazione. Nota pratica: l’RLS deve disporre di tempo, mezzi e spazi adeguati per l’incarico, senza perdita di retribuzione. Formazione obbligatoria e aggiornamenti Corso iniziale: 32 ore , di cui almeno 12 dedicate ai rischi specifici presenti in azienda; è prevista verifica di apprendimento . Aggiornamento periodico: almeno 4 ore/anno per aziende 15–50 lavoratori e 8 ore/anno per aziende oltre 50 lavoratori (durata minima definita dalla contrattazione collettiva nazionale). Relazioni con datore di lavoro, RSPP e medico competente L’RLS collabora con Datore di Lavoro, RSPP e Medico Competente per: essere consultato su valutazione dei rischi e misure preventive; contribuire alla programmazione della formazione ; partecipare alla riunione periodica e monitorare l’attuazione delle misure. (Rimandi: art. 50 e art. 35 D.Lgs. 81/08). Documenti e “burocrazie” da gestire in azienda Per essere in regola consigliamo di predisporre e mantenere: Verbale di elezione/designazione dell’RLS e comunicazioni interne ai lavoratori; Attestati : corso RLS 32 ore + aggiornamenti annuali (4h/8h) con tracciabilità; Accesso alla documentazione : DVR, procedure, registro infortuni se previsto, esiti di sopralluoghi/visite; Calendario delle consultazioni (riunione periodica ex art. 35) e report delle proposte/osservazioni dell’RLS. Vantaggi per l’azienda Migliore conformità normativa e tracciabilità delle decisioni; Partecipazione dei lavoratori alle scelte preventive; Riduzione di non conformità e contenziosi su salute e sicurezza. (Sintesi dai diritti/compiti art. 50). Come ti aiutiamo (Centro Sicurezza Consulenze) Noi di Centro Sicurezza Consulenze ti supportiamo a 360° per coprire il ruolo di RLS e gestire tutte le relative “burocrazie”: Assistenza nell’elezione/designazione e modulistica pronta all’uso; Formazione RLS 32 ore e aggiornamenti con calendario e promemoria scadenze; Set-up documentale : verbali, registri consultazioni, tracce riunione periodica, piano formazione; Affiancamento continuo con RSPP/Datore di Lavoro e supporto in caso di audit/ispezioni. Contattaci 📞 0578738346 ✉️ info@centrosicurezzaconslenze.net
Autore: DE MICCO 18 agosto 2025
La sicurezza alimentare è fondamentale per tutelare clienti e azienda. Centro Sicurezza Consulenze ti aiuta a regolarizzare gli adempimenti, controllare i rischi e mantenere la tua attività conforme alle normative, grazie a verifiche, analisi e formazione mirata. Contattaci 0578738346 Hai mai sentito parlare della listeriosi ? È una malattia causata da un batterio chiamato Listeria monocytogenes, spesso sottovalutato ma potenzialmente pericoloso. In questo blog scoprirai cos’è, come si diffonde, i rischi principali e le misure di prevenzione essenziali. 1. Che cos’è la Listeria? Listeria è un genere di batteri, ma quello più noto e pericoloso per l’uomo è Listeria monocytogenes, responsabile della listeriosi Si trova comunemente nel terreno , nell’ acqua e può contaminare numerosi alimenti—specialmente verdure crude, latticini non pastorizzati, carni poco cotte 2. Modalità di trasmissione e rischi Contaminazione alimentare : questo batterio può sopravvivere anche a basse temperature (frigo o freezer), rendendolo difficile da eliminare Chi è più a rischio : Donne in gravidanza : rischio aborto, parto prematuro o infezione del neonato Anziani, immunodepressi e neonati : possono sviluppare forme gravi come meningite o sepsi 3. Sintomi e forme cliniche Forma non invasiva (gastroenterite): nausea, diarrea e febbre che insorgono entro 24 ore; in genere è lieve e autolimitante Forma invasiva o sistemica : può comparire anche dopo giorni o settimane dall’ingestione e manifestarsi con meningite, confusione, sepsi In gravidanza, i sintomi possono essere lievi ma le conseguenze per il feto possono essere gravissime 4. Prevenzione: le regole d’oro Cuocere bene gli alimenti , soprattutto carni e preparazioni a rischio Lavare accuratamente le verdure . Evitare latticini non pastorizzati . Separare cibi crudi da quelli pronti e disinfettare utensili e superfici Consumare rapidamente gli alimenti deperibili 5. Quadro epidemiologico e andamento recente Aumento dei casi in Europa : nel 2023, la listeriosi ha raggiunto il record di casi dal 2007 con quasi 2.952 casi , +5,8% rispetto al 2022 Incremento nel 2022 : registrato un +15,9% di casi rispetto al 2021; il tasso di mortalità fu uno dei più alti degli ultimi dieci anni Salmone affumicato come causa di focolai : tra 2022 e 2023, un focolaio che ha colpito più paesi (Italia, Germania, Austria, Belgio, Paesi Bassi) ha causato 17 infezioni e 2 decessi Ricordati di controllare se nel tuo manuale HACCP sono presenti: Procedure operative e registrazioni Piani di sanificazione con prodotti e frequenze. Registri di pulizia e disinfezione. Registrazioni di controlli su temperature di frigo, freezer e ambienti di lavorazione. Analisi microbiologiche Rapporti di laboratorio su campioni di alimenti pronti al consumo e superfici di lavoro. In caso di alimenti “ready to eat” → obbligo di ricerca della Listeria monocytogenes secondo Reg. CE 2073/2005 (criteri di sicurezza alimentare). Per qualsiasi informazione contattaci 0578738346 Centro Sicurezza Consulenze
Autore: DE MICCO 11 agosto 2025
Cos’è il DUVRI Il DUVRI (Documento Unico di Valutazione dei Rischi da Interferenze) è un documento obbligatorio previsto dall’art. 26 del D.Lgs. 81/2008. Viene redatto dal Datore di Lavoro committente quando affida lavori, servizi o forniture a imprese appaltatrici o a lavoratori autonomi all’interno della propria azienda o unità produttiva . L’obiettivo del DUVRI è individuare, valutare e gestire i rischi derivanti dalle interferenze tra le attività svolte dal committente e quelle dell’appaltatore, stabilendo le misure da adottare per eliminarli o ridurli al minimo. Come funziona Il processo di stesura del DUVRI prevede: Analisi delle attività svolte dal committente e dall’appaltatore. Individuazione delle interferenze , cioè situazioni in cui le due attività possono sovrapporsi e generare rischi (es. uso condiviso di spazi, macchinari, impianti). Definizione delle misure di prevenzione e protezione per ridurre/eliminare tali rischi. Cooperazione e coordinamento tra le parti, con riunioni, scambio di informazioni e nomina di referenti. Allegato al contratto di appalto : il DUVRI deve essere parte integrante del contratto, pena la nullità. Cosa deve contenere un DUVRI ben fatto Un DUVRI completo deve includere: Descrizione del luogo di lavoro e delle attività. Analisi dei rischi da interferenza con indicazione delle fonti di pericolo. Procedure di sicurezza da seguire . Responsabili e referenti per sicurezza e coordinamento. Piani di emergenza e vie di evacuazione . Misure specifiche per macchinari, attrezzature e sostanze pericolose . Cronoprogramma delle attività . DUVRI e attività stagionali: il caso della vendemmia Nelle strutture stagionali – come cantine e aziende agricole durante la vendemmia – la presenza di personale esterno (cooperative, lavoratori interinali, aziende di trasporto, ditte di manutenzione) aumenta i rischi da interferenza . Esempi: Utilizzo simultaneo di macchine agricole e mezzi di trasporto. Lavori in spazi ristretti e affollati. Attività di manutenzione in contemporanea alla produzione. Presenza di rischi chimici (prodotti per la pulizia, sanificazione botti, trattamenti). In questi casi il DUVRI: Coordina le procedure di sicurezza tra tutte le parti. Previene incidenti dovuti alla sovrapposizione di attività. Garantisce conformità normativa , evitando sanzioni. Perché è importante Il DUVRI: Tutela la salute e la sicurezza di tutti i lavoratori presenti. Evita sanzioni (che possono arrivare fino a 6.400 € per mancanza del documento). Migliora la gestione operativa , riducendo interruzioni e imprevisti. Rappresenta una prova documentale di corretta gestione della sicurezza in caso di controlli o incidenti. Come Centro Sicurezza Consulenze può aiutarti Centro Sicurezza Consulenze supporta le aziende nella redazione, aggiornamento e gestione del DUVRI , con un approccio pratico e personalizzato: Sopralluogo tecnico per individuare i rischi reali. Interviste e raccolta informazioni con i responsabili. Redazione del documento conforme alla normativa. Supporto nella formazione di lavoratori e appaltatori. Aggiornamenti rapidi in caso di modifiche alle attività o al personale. Per le aziende stagionali, come quelle impegnate nella vendemmia, offriamo pacchetti rapidi e mirati , in grado di essere operativi anche in tempi stretti, senza trascurare nessun aspetto normativo. 📅 Non aspettare l’ispezione! Contattaci per un preventivo gratuito e verifica subito se la tua documentazione è in regola. 📧 info@centrosicurezzaconsulenze.net 📞 0578738346
Autore: DE MICCO 7 agosto 2025
🔌 Cos’è la Messa a Terra? La messa a terra è un sistema di sicurezza essenziale negli impianti elettrici, progettato per proteggere persone, attrezzature e strutture da incidenti elettrici dovuti a dispersioni di corrente , guasti o contatti accidentali. In pratica, collega alcune parti dell’impianto (come involucri metallici, masse) a un dispersore interrato . In caso di guasto, la corrente elettrica segue un percorso sicuro verso terra, evitando che attraversi il corpo umano o provochi danni a cose.. ⚠️ Perché è importante? Riduce il rischio di folgorazione per i lavoratori Previene incendi causati da cortocircuiti Salvaguarda le apparecchiature elettroniche È obbligatoria per legge in tutti i luoghi di lavoro 📜 Cosa dice la normativa? La verifica degli impianti di messa a terra è regolata dal D.P.R. 462/01 , che impone a tutti i datori di lavoro l’obbligo di far eseguire verifiche periodiche da organismi abilitati dal Ministero , con periodicità ogni 2 o 5 anni , a seconda del tipo di attività. 📑 Obblighi del datore di lavoro Il datore di lavoro deve: Far eseguire le verifiche periodiche Conservare la relazione tecnica di verifica Comunicare all’INAIL il superamento della verifica Gestire le scadenze per i rinnovi successivi  💸 Quali sono le sanzioni? ⚠️ In caso di ispezioni da parte di ASL o Ispettorato del Lavoro , la mancanza della documentazione può portare a sanzioni immediate e, nei casi più gravi, alla chiusura dell’attività . Violazione Sanzione prevista Nessuna verifica eseguita da € 500 a € 2.000 Documentazione assente o incompleta da € 1.000 a € 3.000 Reiterazione o inosservanza grave Sospensione dell’attività Infortunio da impianto non verificato Responsabilità civile e penale del datore di lavoro ✅ Centro Sicurezza Consulenze è al tuo fianco Affidati a noi per: ✅ Gestione scadenze per i rinnovi periodici ✅ Archiviazione dei documenti per eventuali controlli ✅ Supporto durante i controlli di ASL e Ispettorato 📅 Non aspettare l’ispezione! Contattaci per un preventivo gratuito e verifica subito se la tua documentazione è in regola. 📧 info@centrosicurezzaconsulenze.net 📞 0578738346
Autore: DE MICCO 7 agosto 2025
Sai quanto il rumore può incidere sulla tua salute, sulla produttività del tuo team e sulla sicurezza aziendale? In molti ambienti lavorativi, il rumore è una presenza costante e sottovalutata. Ma è davvero solo un fastidio o può diventare un rischio concreto? Cos'è il rumore? In termini semplici, il rumore è un suono indesiderato, fastidioso o dannoso , che può disturbare la concentrazione, interferire con la comunicazione o addirittura danneggiare l’udito. Tecnicamente, si misura in decibel [dB(A)] , ed è il risultato di vibrazioni che si propagano nell’aria e vengono percepite dal nostro sistema uditivo. Non tutti i suoni sono rumore, ma quando diventano eccessivi, ripetitivi o continui , possono trasformarsi in un rischio professionale . Questo accade ad esempio in ambienti industriali, officine, cantieri, agricoltura, mense, lavanderie, impianti sportivi o strutture con macchinari rumorosi. Il rischio rumore fa riferimento all’esposizione prolungata a livelli acustici elevati durante l’attività lavorativa. Secondo i dati europei, quasi il 30% dei lavoratori è esposto a rumore nocivo sul posto di lavoro, spesso ben oltre i limiti raccomandati, con effetti che vanno dalla semplice difficoltà di comunicazione a danni permanenti all’udito . Quali sono gli effetti sulla salute? Ti sei mai chiesto perché ti senti più stanco, irritabile o distratto dopo una giornata di lavoro in un ambiente rumoroso? Il rumore influisce in molti modi sul nostro organismo: Perdita della capacità uditiva (ipoacusia), anche permanente; Problemi cardiovascolari , come ipertensione e aumento del rischio infarto; Disturbi del sonno e della concentrazione ; Difficoltà di comunicazione , che possono compromettere la sicurezza nei luoghi di lavoro; Impatto psicologico , come stress, ansia e malessere generale. Inoltre, nei contesti scolastici, sanitari e industriali il rumore può influenzare negativamente l’apprendimento, il comportamento e la qualità del servizio erogato. Quali sono i limiti da rispettare? Secondo la normativa vigente (D.Lgs. 81/08), è necessario valutare l’esposizione al rumore quando i livelli superano: 80 dB(A) : soglia per l’adozione di misure preventive (formazione, DPI, sorveglianza sanitaria); 85 dB(A) : soglia per l’obbligo di interventi tecnici e organizzativi di riduzione del rischio. Domande da porti oggi stesso: Hai mai fatto valutare l’esposizione al rumore nella tua azienda? I tuoi dipendenti utilizzano correttamente le protezioni acustiche? Il tuo DVR include un’analisi dettagliata del rischio rumore? Sai che in assenza di valutazione puoi andare incontro a sanzioni anche pesanti? ⚠️ Quali sanzioni rischia il datore di lavoro? Ignorare il rischio rumore non è solo pericoloso per la salute, ma espone il datore di lavoro a sanzioni rilevanti: ❌ Mancata valutazione del rischio rumore: → Arresto da 3 a 6 mesi o ammenda da 2.740 € a 7.014 € (art. 55, c.1 lett. a del D.Lgs. 81/08) ❌ Mancata fornitura dei dispositivi di protezione individuale (DPI) in caso di esposizione ≥85 dB(A): → Arresto da 2 a 4 mesi o ammenda da 1.644 € a 6.576 € ❌ Assenza di formazione e informazione ai lavoratori esposti: → Ammenda da 1.096 € a 2.192 € ❌ Mancata sorveglianza sanitaria nei casi previsti: → Arresto fino a 3 mesi o ammenda fino a 4.384 € Centro Sicurezza Consulenze è qui per aiutarti Noi di Centro Sicurezza Consulenze Srl ci occupiamo di tutto ciò che riguarda la valutazione e gestione del rischio rumore : 📝 Redigiamo i documenti obbligatori previsti dal D.Lgs. 81/08 🛡️ Ti aiutiamo a scegliere i DPI acustici più adatti 📊 Ti supportiamo nella formazione dei lavoratori ➡️ Il nostro obiettivo? Proteggerti da sanzioni e garantire la salute e il benessere di chi lavora con te. 📞 Contattaci oggi per un preventivo gratuito e personalizzato. 0578738346
Autore: DE MICCO 31 luglio 2025
La gestione delle emergenze è un aspetto fondamentale della sicurezza sul lavoro. Il Piano di Emergenza è lo strumento previsto dalla legge per organizzare in modo preciso e documentato le azioni da compiere in caso di incendio, evacuazione o qualsiasi situazione di pericolo. 📍 Quando è obbligatorio il Piano di Emergenza? La redazione del Piano di Emergenza è obbligatoria nei seguenti casi: Aziende con almeno 10 lavoratori (anche se distribuiti su più sedi, ma con un unico datore di lavoro). Attività soggette al controllo dei Vigili del Fuoco (come elencato nell’Allegato I del DPR 151/2011: scuole, ospedali, autorimesse, teatri, industrie a rischio, ecc.). Luoghi di lavoro con persone non autonome (ospedali, case di riposo, scuole materne, ecc.). 👷 Cosa deve contenere il Piano di Emergenza Un piano ben strutturato prevede: Planimetrie con vie di fuga, uscite di sicurezza e punti di raccolta Ruoli e responsabilità in caso di emergenza Procedure di evacuazione e allarme Modalità di chiamata dei soccorsi (112, Vigili del Fuoco, ecc.) Procedure specifiche per l’evacuazione di persone disabili Contatti e nominativi del Responsabile del Piano 📚 Riferimenti normativi D.Lgs. 81/2008 – Art. 43 e 46 DM 3 settembre 2021 – “Criteri generali di controllo e gestione della sicurezza antincendio nei luoghi di lavoro” 🤝 Centro Sicurezza Consulenze: il tuo partner per la sicurezza aziendale Affidarsi a professionisti è il modo migliore per garantire che il Piano di Emergenza sia redatto in modo efficace e conforme alle normative. Il nostro team ti supporta in ogni fase: Analisi dei rischi e delle necessità specifiche della tua azienda Redazione del Piano di Emergenza con planimetrie e procedure su misura Formazione del personale e simulazioni di evacuazione Aggiornamento periodico del documento secondo la normativa vigente ⚠️ Perché aspettare? Non avere un Piano di Emergenza aggiornato può comportare sanzioni severe e mettere a rischio vite umane . Investire oggi nella sicurezza è la scelta migliore per proteggere i tuoi collaboratori e la tua azienda. 📞 Richiedi subito una consulenza personalizzata! Contattaci: info@centrosicurezzaconsulenze.net 0578 738346
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