Centro sicurezza consulenze: blog

È con grande orgoglio – e con un’emozione difficile da spiegare – che vi annuncio l’uscita di IMPRENDITORI CHE OSANO, il libro di cui sono co-autrice insieme ad altri 76 imprenditori della community OSA. Quest’anno abbiamo unito le nostre storie per raccontare cosa significa davvero fare impresa oggi: saper cambiare, crescere, cadere e ricominciare, senza mai smettere di formarsi e di vedere opportunità dove molti vedono solo rischi. Per me questo progetto è speciale, perché non racconta solo la mia visione professionale… parla di me e di mio marito, del percorso che condividiamo ogni giorno, delle scelte che abbiamo fatto, del coraggio che serve per proteggere ciò che conta davvero nella vita e nel lavoro. Nel mio capitolo, “Proteggi la vita, non solo il bilancio”, racconto proprio questo: che dietro ogni impresa ci sono persone, legami, responsabilità e valori che non si possono misurare solo con un foglio Excel. E la bellezza di questo progetto va oltre il racconto: l’intero ricavato sarà destinato a Onlus Mariana, per sostenere l’istruzione dei bambini nel mondo. Un grazie speciale a Mirco Gasparotto, Denise Cumella e al team Libri d’Impresa per aver dato voce a un viaggio che, ancora una volta, mi ha ricordato la forza della condivisione. π Il libro è disponibile da oggi su Amazon e nelle principali librerie online. (https://sl1nk.com/Th6Ve) Grazie a tutti coloro che ci hanno sostenuto e a chi vorrà leggere un frammento autentico della nostra storia. Buona lettura! β¨

Novità dal Decreto-Legge 31 ottobre 2025, n. 159: cosa cambia per la sicurezza sul lavoro Il Decreto-Legge 31 ottobre 2025, n. 159 – “Misure urgenti per la tutela della salute e della sicurezza sui luoghi di lavoro e in materia di protezione civile” – è entrato in vigore il giorno stesso della sua pubblicazione in Gazzetta Ufficiale. Come previsto dalla procedura legislativa, il testo dovrà essere convertito in legge entro 60 giorni : fino ad allora è in vigore, ma potrà subire modifiche o integrazioni durante l'iter parlamentare. In questo articolo proponiamo una sintesi delle principali novità introdotte dal decreto, con particolare attenzione a: obblighi dei datori di lavoro utilizzo dei DPI misure di prevenzione incentivi per le aziende virtuose criticità rilevate πΉ DPI e gestione della sicurezza: cosa cambia Il Decreto introduce modifiche al D.Lgs. 81/2008 . L’articolo 5 interviene sui temi della prevenzione e formazione, modificando il contenuto dell’art. 77, comma 4, e chiarendo l’obbligo del datore di lavoro di garantire non solo l’efficienza , ma anche l’igiene dei DPI . β€ Indumenti da lavoro come DPI La novità riguarda gli indumenti da lavoro che assumono funzione di DPI: anche per essi valgono le stesse regole di manutenzione , pulizia e conservazione . Modifiche all’art. 115 del Testo Unico L’articolo viene completamente sostituito e ribadisce la priorità delle protezioni collettive rispetto a quelle individuali, definendo più chiaramente le tipologie di sistemi anticaduta. Il nuovo art. 115 stabilisce: priorità ai sistemi di protezione collettiva (parapetti, reti di sicurezza) qualora non applicabili → uso di sistemi di protezione individuale: sistemi di trattenuta sistemi di posizionamento accesso e posizionamento mediante funi sistemi di arresto caduta La norma chiarisce anche la gerarchia di utilizzo e ribadisce l’obbligo di garantire ancoraggi sicuri . Formazione, tutela dei lavoratori e nuove misure operative Il decreto introduce misure per rafforzare la cultura della sicurezza, con maggiore attenzione alla formazione e alla prevenzione interna. Formazione RLS L’obbligo di aggiornamento periodico si estende anche alle imprese con meno di 15 dipendenti , uniformando competenze e responsabilità. Tutela studenti Nei percorsi scuola-lavoro: ampliata la copertura INAIL, includendo gli infortuni nel tragitto casa-attività introdotta una borsa di studio dedicata ai casi di perdita familiare legata a incidenti sul lavoro Near Miss Per le imprese con oltre 15 dipendenti viene promossa la raccolta e gestione dei mancati infortuni , trasformandoli in indicatori di prevenzione. Nuove visite mediche Nei contesti ad alto rischio è possibile richiedere, con adeguata motivazione, visite mediche aggiuntive in caso di sospetto consumo di alcool o stupefacenti. Una parte delle risorse derivanti dalle sanzioni sarà destinata a: potenziamento dei servizi territoriali attività ispettive formazione istituzionale Lista di Conformità INL: verso imprese più trasparenti e responsabili Il Decreto rafforza il ruolo della Lista di Conformità INL , che raccoglie le imprese pienamente conformi alla normativa dopo i controlli ispettivi. L’inserimento è volontario e prevede il rilascio di un attestato ufficiale, utile per dimostrare affidabilità verso clienti, appaltatori e PA. Controlli prioritari L’INL concentrerà le verifiche soprattutto sulle imprese che operano in appalto e subappalto , contesti a maggiore rischio. Vantaggi dell’attestazione maggiore credibilità sul mercato minore probabilità di controlli ripetitivi possibile accesso privilegiato a incentivi e bandi La Lista diventa così uno strumento premiale che valorizza le imprese virtuose e diffonde una cultura della sicurezza più solida e trasparente. Altre misure introdotte Dal 1° gennaio 2026 l’INAIL potrà revisionare aliquote e contributi premiando le imprese con basso tasso di infortuni . Solo le aziende senza sanzioni o condanne negli ultimi tre anni potranno accedere alla Rete del lavoro agricolo di qualità . Introduzione di badge digitale di cantiere e patente a crediti . Potenziamento del personale ispettivo INAIL e del Comando Carabinieri per la tutela del lavoro . Punti critici segnalati Ambiti di attività “ad alto rischio” non ancora chiariti Serve un decreto attuativo entro 60 giorni; fino ad allora resta incertezza su quali settori dovranno adeguarsi a obblighi più stringenti. Finanziamenti e risorse non ancora definiti Sono previste risorse per formazione e cultura della sicurezza, ma non sono ancora chiari importi, modalità e tempistiche , creando difficoltà operative per chi vuole adeguarsi subito. Edilizia scolastica: mancanza di coerenza Nonostante l’ampliamento delle tutele INAIL per gli studenti, manca un piano concreto sulla sicurezza degli edifici scolastici , creando potenziali contraddizioni. Oneri amministrativi elevati Nuovi strumenti informatici (fascicolo elettronico, badge, patente a crediti) richiedono investimenti significativi, specie per le PMI , in assenza di linee guida dettagliate. Poca attenzione ai profili strutturali delle aziende Il decreto si concentra su controlli e formazione, ma poco su innovazione organizzativa, welfare aziendale, partecipazione dei lavoratori e sostenibilità a lungo termine dei sistemi di prevenzione. …In attesa della conversione in legge… Il quadro normativo è ancora in evoluzione. Solo dopo la conversione sarà disponibile un testo definitivo . Nel frattempo, per le aziende è fondamentale: monitorare gli aggiornamenti adeguarsi agli obblighi già operativi considerare la sicurezza come investimento , non solo adempimento Affidati ai professionisti Per restare aggiornati e gestire correttamente gli obblighi previsti, affidati a professionisti specializzati: il Centro Sicurezza Consulenze è al tuo fianco per prevenzione, formazione e gestione della sicurezza aziendale.

Guida interattiva per capire rischi, procedure e sicurezza negli ambienti sospetti di inquinamento o confinati Lavorare in spazi confinati significa operare in luoghi dove l’accesso è limitato, la ventilazione può essere insufficiente e possono esserci rischi gravi come carenza di ossigeno, presenza di gas tossici, incendi o difficoltà di evacuazione. Da queste condizioni deriva una domanda fondamentale: π Sai davvero come agire in caso di emergenza? π Conosci i rischi e le procedure che ti proteggono quando entri in uno spazio confinato? In questo blog interattivo ti guidiamo passo passo. π Che cosa sono gli spazi confinati o sospetti di inquinamento? vasche, serbatoi, silos; camere tecniche elettriche o idrauliche; depuratori, collettori fognari; vani interrati con scarsa ventilazione; qualsiasi ambiente dove può crearsi un’atmosfera pericolosa. Questi luoghi possono essere utilizzati in: attività ordinarie, interventi di manutenzione, situazioni straordinarie. Quali rischi puoi trovare all’interno di uno spazio confinato? πΈ Atmosfera pericolosa rischio di asfissia (mancanza di ossigeno); gas tossici (HβS, CO, vapori pericolosi); rischio di esplosione (gas infiammabili, polveri). πΈ Rischi fisici cadute in profondità, ustioni o congelamento, elettrocuzione, rumore elevato, microclima sfavorevole (umidità, temperature estreme). πΈ Rischi organizzativi e cognitivi mancanza di formazione, sottovalutazione del rischio, scarsa pianificazione. πΈ Rischi in caso di emergenza difficoltà nell’evacuazione, assenza di comunicazione, problemi nel recupero del lavoratore. Come si deve intervenire in caso di emergenza? la persona esterna NON deve entrare nello spazio confinato , a meno che: non abbia DPI specifici (imbracatura, autorespiratore), non sia assistita da un secondo operatore, non sia formata per il soccorso. Le procedure corrette prevedono: Allertamento immediato dei soccorsi. Uso di funi, verricelli, treppiedi per recupero dall’esterno. Mantenimento della comunicazione continua . Verifica dell’assenza di gas o atmosfera pericolosa. Interruzione di impianti, energia e fonti di innesco. Quali DPI devono essere utilizzati? Casco di protezione Occhiali o visiera Guanti EN 388 contro rischi chimici/biologici Scarpe S3 (o S5 in ambienti allagati) Tuta impermeabile Maschera con filtri Imbracatura con fune collegata a treppiede o argano Autorespiratore Composizione della Squadra per Lavori in Spazi Confinati Per svolgere attività in ambienti sospetti di inquinamento o confinati è obbligatorio operare almeno in due persone , garantendo sempre che un lavoratore operi all’interno e un lavoratore vigili all’esterno . Le figure possono coincidere tra loro, ma l’operatore interno e quello esterno devono essere sempre distinti . La squadra deve comprendere le seguenti figure, anche cumulabili se adeguatamente formate: Preposto: coordina e supervisiona le attività, verifica le condizioni di sicurezza e autorizza l’ingresso. Può anche svolgere il ruolo di addetto esterno/sorvegliante. Addetto alla gestione delle emergenze: presidia le attrezzature di soccorso, attiva i soccorsi e collabora al recupero; può coincidere con il preposto o con l’attendente esterno. Lavoratore entrante: l’operatore che accede fisicamente allo spazio confinato, mantenendo comunicazione costante con l’esterno e utilizzando i DPI previsti. Lavoratore attendente (sorvegliante esterno): presidia l’accesso, monitora continuamente l’operatore interno, gestisce la comunicazione, controlla atmosfera e attrezzature, ed è pronto ad attivare le procedure di emergenza. Si deve essere autorizzati per entrare in un ambiente confinato? SI! Senza autorizzazione → i lavori non possono iniziare . Servizi per Spazi Confinati – Centro Sicurezza Consulenze Centro Sicurezza Consulenze Elabora DVR specifici per ambienti confinati e redige Procedure Operative ed Emergenza conformi alla normativa, fornendo soluzioni tecniche chiare e personalizzate per la massima sicurezza delle attività. ο»Ώ π Per informazioni: 0575 738346

Progettazione antincendio e Certificato di Prevenzione Incendi: ci pensiamo noi. Se hai un’attività, probabilmente te lo sei chiesto almeno una volta: “Devo fare il Certificato di Prevenzione Incendi? Da dove comincio? E se sbaglio qualcosa?” Tranquillo: non devi diventare un esperto di normativa antincendio. A questo pensiamo noi di Centro Sicurezza Consulenze . Il Certificato di Prevenzione Incendi (CPI) è l’autorizzazione rilasciata dal Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco che attesta che la tua attività rispetta i requisiti di sicurezza antincendio previsti dalla legge. In pratica: ti mette in regola, tutela la tua azienda, i tuoi lavoratori e i tuoi clienti ed evita sanzioni, blocchi o interventi costosi all’ultimo minuto. Come funziona, in pratica (senza complicarsi la vita) Con noi l’iter diventa semplice e guidato, passo dopo passo: 1. Verifica iniziale Ci racconti la tua attività: metrature, destinazione d’uso, impianti, magazzini, persone presenti. Noi verifichiamo se rientri tra le attività soggette ai controlli dei Vigili del Fuoco secondo il D.P.R. 151/2011 . 2. Progetto antincendio su misura Se l’attività è soggetta, prepariamo per te la progettazione antincendio completa , secondo il Codice di Prevenzione Incendi e le Regole Tecniche specifiche per il tuo settore. Il progetto è cucito sulle reali esigenze della tua azienda. 3. Pratica SCIA antincendio pronta e corretta Compiliamo e presentiamo la SCIA antincendio con tutte le relazioni tecniche, gli elaborati grafici e le asseverazioni richieste, evitando errori formali che possono rallentare o bloccare la pratica. 4. Rapporto diretto con i Vigili del Fuoco Ti affianchiamo durante eventuali sopralluoghi del Comando VVF e ti supportiamo nella gestione di eventuali prescrizioni, fino alla completa conformità. 5. Fino al rilascio del CPI Seguiamo la pratica dall’inizio alla fine, fino all’ottenimento del Certificato di Prevenzione Incendi . Tu hai un unico referente, noi ci occupiamo di tutta la parte tecnica e burocratica. A chi ci rivolgiamo Imprese e attività commerciali Professionisti e studi tecnici Amministratori di condominio Strutture ricettive, agriturismi, ristoranti Enti pubblici e strutture sanitarie L’obiettivo è uno solo: metterti in regola senza stress , con un percorso chiaro, tempi certi e soluzioni tecniche efficaci. Vuoi capire se ti serve davvero il CPI? Ti offriamo un primo parere senza impegno : analisi preliminare della tua attività e indicazione dell’iter corretto da seguire. π Chiamaci subito allo 0578 738346 oppure contattaci via email dai nostri canali ufficiali: ti risponderemo rapidamente con informazioni chiare e, se lo desideri, un preventivo personalizzato . Centro Sicurezza Consulenze La tua sicurezza antincendio, seguita passo dopo passo.

Che cos’è e perché conta Per “smaltimento rifiuti” non si intende “buttare via”: è un processo organizzato che parte dalla corretta classificazione del rifiuto e prosegue con raccolta, deposito temporaneo, trasporto, recupero o smaltimento finale. Il riferimento normativo è il D.Lgs. 152/2006 – Testo Unico Ambientale , che assegna precise responsabilità al produttore/detentore e prevede sanzioni in caso di gestione errata. Gestire bene i rifiuti significa tutelare l’ambiente, evitare rischi legali e ridurre i costi grazie a prevenzione, riuso e riciclo. Da dove si parte: classificazione e codici CER Il primo passo è sapere che rifiuto hai in mano . Ogni rifiuto riceve un codice CER (Catalogo Europeo dei Rifiuti) che ne identifica natura e pericolosità. Senza CER non puoi scegliere né contenitori, né etichette, né il percorso di smaltimento. Esempio: il toner esausto è un rifiuto speciale che, a seconda della composizione, può essere pericoloso (CER 08 03 17*). Una volta classificato, applichi la gerarchia prevista dalla legge: prima si previene la produzione, poi si riutilizza , quindi si ricicla o si recupera energia ; lo smaltimento è l’ultima opzione. Tracciabilità e soggetti autorizzati Il rifiuto non può viaggiare “in fiducia”. Si affida solo a trasportatori e impianti iscritti all’Albo Nazionale Gestori Ambientali e ogni movimento è documentato con il Formulario di Identificazione del Rifiuto (FIR) . La documentazione non finisce qui: in base ai casi servono registro di carico/scarico e MUD annuale. A regime, la tracciabilità confluirà nel RENTRI (Registro elettronico nazionale), che digitalizza l’intero percorso del rifiuto. Come organizzarsi in azienda (in pratica) Nel quotidiano funziona così: i rifiuti vengono separati alla fonte in contenitori dedicati ed etichettati ; si allestisce un’area di deposito temporaneo sicura, ordinata e accessibile al solo personale autorizzato; si verificano tempi massimi di giacenza (più stringenti per i pericolosi); si programma il ritiro con un gestore autorizzato e si archivia la documentazione . La formazione del personale è fondamentale: sapere dove conferire imballaggi , RAEE , oli , batterie , solventi o toner evita errori ricorrenti e abbassa i costi di smaltimento. Rifiuti speciali e pericolosi: cosa ricordare Alcune tipologie (oli esausti, batterie, apparecchiature elettriche, solventi, reagenti, fanghi) non possono seguire i flussi ordinari: richiedono contenitori idonei, stoccaggi separati , trasporto dedicato e impianti autorizzati al recupero/smaltimento di quella specifica categoria. È qui che si gioca la parte più delicata della conformità. Errori comuni (e come evitarli) Gli scivoloni tipici sono: scegliere un CER sbagliato , consegnare i rifiuti a soggetti non autorizzati , dimenticare FIR/registri/MUD , miscelare rifiuti incompatibili e superare i tempi del deposito temporaneo. Una mappatura iniziale dei rifiuti e procedure semplici (con check-list) abbattono il rischio. Perché farsi seguire conviene davvero Il produttore/detentore resta sempre responsabile della corretta gestione del rifiuto, anche dopo la consegna al trasportatore. Avere accanto un partner esperto significa scegliere CER corretti , costruire flussi interni chiari , selezionare gestori qualificati , tenere in ordine la tracciabilità e formare il personale. Risultato: meno sanzioni, meno costi, più sostenibilità . Come ti aiuta Centro Sicurezza Consulenze Consulenza con classificazione CER e piano di gestione per reparto. Hai dubbi su codici CER, registri o scelte operative? Contattaci π 0578 738346 — βοΈ info@centrosicurezzaconsulenze.net Centro Sicurezza Consulenze è al tuo fianco: essere seguiti è l’unico modo per trasformare un obbligo in un vantaggio competitivo e lavorare in piena conformità .

π¨ Colorazione dei Caschi di Protezione: Significato e Ruoli sul Lavoro Nel mondo del lavoro, specialmente nei cantieri, nei siti industriali o nei contesti ad alto rischio, il casco di protezione non è solo un dispositivo di sicurezza , ma rappresenta anche un codice visivo fondamentale per l’organizzazione e la sicurezza collettiva . Ma lo sapevi che ogni colore di casco ha un significato preciso ? Scopriamo insieme cosa rappresentano i diversi colori e perché la loro corretta gestione può fare la differenza! π οΈ Perché i caschi hanno colori diversi? La colorazione dei caschi serve a distinguere immediatamente il ruolo o la funzione della persona che lo indossa . Questo è utile in situazioni operative, nelle emergenze o quando serve identificare rapidamente figure responsabili, esperte o esterne. Questa codifica cromatica può variare leggermente da azienda ad azienda, ma segue generalmente delle convenzioni comuni riconosciute a livello nazionale e internazionale. π¨ Significato dei Colori dei Caschi Ecco una guida generica ai colori più comuni e al loro significato: Colore del casco di sicurezza chi lo indossa π΄ Elmetto rosso Capo cantiere o addetti alle emergenze βοΈ Elmetto grigio Tecnici impiantisti, elettricisti o idraulici π΅ Elmetto blu Coordinatore per la sicurezza (CSP o CSE) βͺ Elmetto bianco Direttore dei lavori, ingegneri, architetti, tecnici coinvolti nella progettazione π‘ Elmetto giallo Operai generici π Nota : Alcune aziende adottano colori personalizzati, ma sempre con l’obiettivo di mantenere la chiarezza visiva e la coerenza organizzativa . ποΈ Personalizzazione e Verniciatura dei Caschi Oltre alla funzione pratica, oggi i caschi possono anche essere personalizzati con: Loghi aziendali Nomi o codici identificativi Design distintivi o riflettenti Decorazioni artistiche (in contesti creativi o promozionali) π¨ Tecniche di colorazione: Spray professionale : per una copertura uniforme e resistente Aerografo : ideale per dettagli artistici Adesivi o pellicole : personalizzazione veloce e removibile Vernici UV e riflettenti : per visibilità notturna o ambienti bui β οΈ Attenzione : ogni modifica deve rispettare le normative di sicurezza , evitando di compromettere la resistenza del casco (es. con solventi aggressivi o materiali inadatti). π·βοΈ Il valore simbolico del colore Usare correttamente il colore del casco rafforza la cultura della sicurezza , migliora la comunicazione sul campo e valorizza ogni figura professionale. Il colore diventa così un linguaggio visivo immediato , in grado di evitare errori, incidenti e confusioni nei momenti critici. β
Conclusione La colorazione dei caschi di protezione è molto più di una questione estetica: è un codice funzionale , un sistema di riconoscimento e un simbolo di rispetto delle regole . Nel tuo team, nel tuo cantiere o nella tua azienda, scegliere e mantenere i colori corretti può fare davvero la differenza. π Il Centro Sicurezza Consulenze può aiutarti a ripristinare i giusti colori dei caschi nel tuo cantiere , garantendo il rispetto delle normative e delle migliori pratiche. Inoltre, possiamo fornirti caschi personalizzati con: Loghi aziendali Codici identificativi Colori specifici per ogni figura professionale Finiture speciali e riflettenti per la massima visibilità Non lasciare che un dettaglio apparentemente semplice comprometta la sicurezza: contattaci allo 0578738646 per una consulenza personalizzata o per un ordine di caschi su misura!

Cos’è il Clostridium perfringens? Il Clostridium perfringens è un batterio sporigeno, anaerobio, ampiamente diffuso nell’ambiente: si trova nel terreno, nell’acqua e nell’intestino di animali e uomini. È uno dei principali responsabili delle toxi-infezioni alimentari e può provocare sintomi gastrointestinali anche gravi. πCaratteristica importante: forma spore resistenti al calore , capaci di sopravvivere a cotture e condizioni ambientali difficili. Perché è pericoloso? Può moltiplicarsi molto velocemente in alimenti cotti lasciati a temperatura ambiente. La tossina prodotta nell’intestino provoca diarrea e dolori addominali , in genere entro 8–24 ore dal consumo. È una delle principali cause di epidemie alimentari in mense, ristoranti e strutture collettive. Alimenti a rischio Carni cotte (pollo, manzo, maiale) Piatti pronti mantenuti tiepidi per troppo tempo Salse, sughi e minestre Piatti a base di legumi π L’errore più comune: cucinare grandi quantità di cibo e lasciarlo raffreddare lentamente a temperatura ambiente. Come prevenirlo? (HACCP in pratica) Cottura corretta → raggiungere almeno 75 °C al cuore del prodotto. Conservazione sicura : < +4 °C se refrigerato +60 °C se mantenuto caldo Raffreddamento rapido degli alimenti dopo la cottura (entro 2 ore). Igiene del personale → lavaggio mani e corretta manipolazione. Formazione continua → i lavoratori devono conoscere i rischi e i metodi di prevenzione. Infografica utile (Immagine consigliata: un semplice schema con tre colonne Alimenti a rischio – Sintomi – Prevenzione ). Perché è importante per le aziende? Secondo il D.Lgs. 193/07 e il Regolamento CE 852/2004 , tutte le attività alimentari devono adottare un piano HACCP che includa anche il controllo dei rischi da Clostridium perfringens. Una corretta gestione riduce il rischio di sanzioni e, soprattutto, tutela la salute dei clienti. β
Conclusione Il Clostridium perfringens è un nemico silenzioso, ma con buone pratiche di igiene e conservazione può essere tenuto sotto controllo. La prevenzione parte dalla formazione del personale e da una gestione attenta degli alimenti. π© Vuoi sapere se la tua azienda è davvero protetta? π Contattaci: info@centrosicurezzaconsulenze.net

Il termine "botulismo" deriva dal latino botulus, che significa "salsiccia". Questo nome fu coniato dal medico tedesco Justinus Kerner nel XIX secolo, quando notò che vari casi di intossicazione erano associati al consumo di salsicce preparate in casa. Tuttavia, fu solo nel 1895 che il batterio responsabile, Clostridium botulinum, venne isolato dal batteriologo belga Émile van Ermengem. La scoperta avvenne dopo un focolaio di botulismo alimentare verificatosi nella cittadina belga di Ellezelles, in occasione di un funerale durante il quale venne servito prosciutto affumicato contaminato. Questo evento portò alla comprensione scientifica della malattia e alla sua associazione con la conservazione impropria degli alimenti. Cos'è il botulismo alimentare? Il botulismo alimentare è una rara, ma potenzialmente letale, sindrome neuroparalitica causata dalla tossina prodotta dal batterio Clostridium botulinum. Questo microrganismo è anaerobico, sporigeno e può produrre una delle tossine più potenti conosciute. La malattia si manifesta principalmente attraverso sintomi neurologici come visione doppia, difficoltà a deglutire, secchezza delle fauci, debolezza muscolare e, nei casi più gravi, paralisi respiratoria. Come si sviluppa negli alimenti? Clostridium Botulinum è presente nel suolo e può contaminare gli alimenti durante la raccolta o la lavorazione. Le spore del batterio possono germinare in condizioni di bassa acidità e assenza di ossigeno, come in conserve, sott'olio, sottovuoto o alimenti confezionati in atmosfera modificata. In questi ambienti, il batterio può produrre la tossina botulinica, che è termolabile e può essere distrutta da un adeguato trattamento termico. Sintomi e rischi per la salute I sintomi del botulismo alimentare compaiono generalmente tra 12 e 36 ore dopo l'ingestione dell'alimento contaminato. I segni iniziali includono nausea, vomito, dolori addominali e debolezza muscolare. Successivamente, possono manifestarsi sintomi neurologici come visione doppia, difficoltà a parlare e deglutire, secchezza delle fauci e paralisi progressiva. Nei casi più gravi, la paralisi può coinvolgere i muscoli respiratori, portando a insufficienza respiratoria e morte se non trattata tempestivamente. È fondamentale riconoscere rapidamente i sintomi e intervenire prontamente con il trattamento adeguato. Come prevenirlo? La prevenzione del botulismo alimentare si basa su pratiche di conservazione e preparazione degli alimenti sicure: Acidificazione : mantenere il pH degli alimenti al di sotto di 4,6 per inibire la crescita del batterio. Temperatura : conservare gli alimenti a temperature adeguate, preferibilmente al di sotto di 3°C, per limitare la crescita batterica. Trattamenti termici : sottoporre gli alimenti a trattamenti termici adeguati, come la bollitura per almeno 10 minuti, per distruggere la tossina. Conservazione corretta : evitare la conservazione di alimenti in contenitori ermetici senza un adeguato trattamento termico preventivo. Buone pratiche igieniche : mantenere elevati standard di igiene durante la preparazione e la conservazione degli alimenti per prevenire la contaminazione. Il botulismo alimentare rappresenta una minaccia seria per la salute pubblica, ma con pratiche di conservazione e preparazione degli alimenti adeguate, è possibile prevenire questa malattia. È essenziale che i professionisti del settore alimentare e i consumatori siano consapevoli dei rischi e adottino misure preventive per garantire la sicurezza alimentare. La storia del botulismo ci insegna l'importanza della scienza e della vigilanza nella protezione della salute umana. Centro Sicurezza Consulenze è a disposizione per qualunque chiarimento o spiegazione sul tema e, più in generale, per supportare le aziende del settore alimentare nell’adempimento degli obblighi previsti dalla normativa. Il nostro team affianca le imprese nella predisposizione e nell’aggiornamento della documentazione corretta (HACCP, manuali, DVR, piani di autocontrollo) garantendo professionalità e competenza. Mettere in regola la tua azienda significa non solo rispettare la legge, ma soprattutto proteggere i tuoi clienti e valorizzare la tua attività. contattaci allo 0578738346

Le recenti linee guida VVFF (DCPREV 14030/2025) introducono aggiornamenti importanti nella progettazione, installazione, esercizio e manutenzione degli impianti fotovoltaici. Con Centro Sicurezza Consulenza , non solo resti conforme: sei già pronto per i cambi normativi, operativi e di sicurezza. Campo di applicazione Le regole si applicano a impianti fotovoltaici con tensione nominale DC ≤ 1500V che rientrano in attività soggette a visite e controlli dei Vigili del Fuoco (edifici civili, industriali, rurali; pensiline; tettoie). Esclusioni Alcuni casi non sono soggetti alle nuove misure, ad esempio: impianti a terra impianti a balcone sotto gli 800 W agrivoltaico troppo distante da edifici impianti a concentrazione solare Fonte: VP Solar Distanze e limiti per impianti BAPV sottoinsiemi di moduli non più grandi di 20 m in ogni direzione distanze: 2 m tra sottoinsiemi; 1 m dal limite del tetto; 1 m da aperture (lucernari, camini…) Certificazioni dei moduli Introduzione di riferimenti a nuove norme come la UNI EN 13501-1 e la UNI EN ISO 11925-2 , che tendono a sostituire o affiancare la vecchia classe 1 di reazione al fuoco UNI 9177 , almeno in fase di transizione. Ventilazione e aerazione inverter / compartimenti dedicati Nuove indicazioni su come ventilare adeguatamente gli inverter, che siano esterni o in locali con requisiti di protezione antincendio. Perché queste novità sono importanti Miglior sicurezza, riduzione del rischio di incendi Adeguamento normativo che evita sanzioni o problemi burocratici Valore aggiunto per impianti ben progettati e mantenuti Maggior affidabilità, durata, e riconoscibilità qualitativa dei componenti Centro Sicurezza Consulenza ti aiuta e ti mantiene un passo avanti Scenario 1: hai un impianto BAPV su una copertura inclinata, con sottoinsiemi installati molti anni fa. Le nuove linee guida obbligano distanze nuove, magari modifiche strutturali e ventilazione. Con la nostra consulenza facciamo un sopralluogo, proponiamo le modifiche, verifichiamo i moduli attuali e prepariamo la documentazione per i Vigili del Fuoco. Scenario 2: stai installando un nuovo impianto e vuoi essere già conforme alle ultime norme. Centro Sicurezza Consulenza lavora dalla fase di progettazione: layout che rispetta distanze, scelta moduli con certificazioni aggiornate, piano manutenzione e misure antincendio previste già nel progetto. π Richiedi la tua analisi normativa gratuita π€ Modulo per inviare foto del tuo impianto (per valutazione preliminare) π Quiz interattivo: “Il mio impianto ha queste caratteristiche: quale requisito nuovo devo applicare?” π Consulenza su come evitare multe. In conclusione Le nuove linee guida VVFF segnano un punto di svolta per la sicurezza degli impianti fotovoltaici. Non è solo questione di rispetto della legge: è protezione del tuo investimento, sicurezza per le persone e credibilità. Con Centro Sicurezza Consulenza , non stai semplicemente adeguando: stai innovando, anticipando e restando un passo avanti . π Contattaci al 0578738346 o vieni a trovarci in Via Bolzano 14-16, Montepulciano Stazione (SI) .

I locali di lavoro seminterrati o interrati sono sempre stati al centro di dubbi e discussioni in materia di salute e sicurezza. Il D.Lgs. 81/2008 all’articolo 65 stabilisce che: π “È vietato destinare al lavoro locali chiusi sotterranei o semisotterranei”. Ma attenzione: con le ultime modifiche normative sono state introdotte deroghe importanti che, in alcune condizioni, permettono di utilizzare questi spazi. Le novità introdotte dalla Legge n. 203/2024 Dal 12 gennaio 2025 , con l’entrata in vigore della Legge 203/2024, i commi 2 e 3 dell’art. 65 del Testo Unico sono stati aggiornati. Oggi è possibile adibire a luoghi di lavoro i locali seminterrati o interrati se: β
le lavorazioni non producono emissioni di agenti nocivi ; β
sono garantite condizioni adeguate di aerazione , illuminazione e microclima ; β
vengono rispettati i requisiti previsti dall’ Allegato IV del D.Lgs. 81/2008 . Il datore di lavoro deve inoltre: π© inviare una PEC all’Ispettorato Nazionale del Lavoro , allegando la documentazione tecnica che attesti la conformità del locale. β³ Trascorsi 30 giorni dalla comunicazione , se non arrivano richieste o divieti da parte dell’INL, il locale può essere utilizzato. Definizioni pratiche Locale sotterraneo π ambiente con almeno tre pareti sotto il piano di campagna. Piano seminterrato π pavimento sotto il livello del terreno ma soffitto sopra. Piano interrato π soffitto sotto il livello del terreno. Queste differenze sono fondamentali perché determinano quando e come si applica la normativa. Chiarimenti dell’Ispettorato Nazionale del Lavoro Nel 2025 l’INL ha pubblicato diverse note per chiarire la corretta applicazione della deroga: π Nota n. 9740 del 30/12/2024 – prime indicazioni operative. π Nota n. 811 del 29/01/2025 – focus su locali sotterranei e seminterrati. π Nota n. 5945 dell’08/07/2025 – controlli e verifiche degli organi ispettivi. Cosa deve fare un datore di lavoro Per rispettare la legge e poter utilizzare i locali seminterrati o interrati in sicurezza è necessario: Verificare aerazione, illuminazione e microclima. Predisporre la documentazione tecnica richiesta. Inviare la PEC all’Ispettorato del Lavoro. Attendere i 30 giorni previsti dalla normativa. Conclusione La regola generale resta il divieto di destinare a lavoro i locali seminterrati o interrati . La deroga introdotta dalla Legge 203/2024 rappresenta però un passo avanti importante: permette di utilizzare questi spazi solo se conformi ai requisiti di sicurezza e con un controllo preventivo dell’INL. π Per le aziende, questo significa più flessibilità, ma anche maggiore responsabilità. π Hai dubbi o necessiti supporto? Affidati ai nostri consulenti: verificheremo la conformità dei tuoi locali, predisporremo la documentazione e gestiremo la comunicazione con l’Ispettorato. π© formazione@centrosicurezzaconsulenze.net βοΈ 0578738346
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