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Centro sicurezza consulenze: blog

Autore: DE MICCO 24 luglio 2025
La presenza di agenti chimici pericolosi, cancerogeni o mutageni all’interno di un’azienda comporta obblighi stringenti in termini di prevenzione, tutela dei lavoratori e adempimenti documentali. Il Titolo IX del D.Lgs. 81/2008 disciplina nel dettaglio le misure da adottare per proteggere la salute di chi opera in ambienti potenzialmente a rischio. πŸ“ Quando si presenta il rischio chimico? Il rischio chimico si presenta ogni volta che in azienda vengono: Utilizzate, stoccate o smaltite sostanze chimiche pericolose Manipolati solventi, detergenti industriali, vernici, adesivi, pesticidi Generate emissioni o vapori tossici durante lavorazioni (saldatura, galvanizzazione, produzione chimica, ecc.) Effettuate attività di pulizia con agenti aggressivi senza adeguata protezione πŸ‘· Principali mansioni a rischio Alcune delle mansioni più esposte al rischio chimico includono: Operatori chimici e di laboratorio Addetti alla verniciatura e alla saldatura Tecnici di manutenzione industriale Lavoratori del settore cosmetico, farmaceutico e alimentare Personale addetto alla pulizia industriale Operatori sanitari e veterinari Addetti allo smaltimento di rifiuti pericolosi βœ… Cosa deve fare un’azienda? Le imprese che utilizzano o manipolano agenti chimici e cancerogeni devono: πŸ” Valutare i rischi specifici legati all’uso di queste sostanze. πŸ›‘οΈ Adottare misure di prevenzione e protezione , come adeguata ventilazione, DPI e contenimento. πŸ“š Formare e informare in modo chiaro e costante tutti i lavoratori esposti. 🩺 Attivare la sorveglianza sanitaria obbligatoria , con la supervisione di un medico competente. πŸ“„ Aggiornare regolarmente il DVR e il registro degli esposti (per agenti cancerogeni e mutageni). 🀝 Centro Sicurezza Consulenze: il partner ideale per la tua sicurezza Il nostro team è al tuo fianco per: βœ… Valutare i rischi derivanti dagli agenti chimici e cancerogeni. πŸ—‚οΈ Gestire il DVR e la documentazione obbligatoria in modo professionale. πŸ‘©‍βš•οΈ Attivare la sorveglianza sanitaria , con medici competenti qualificati. πŸ‘¨‍🏫 Formare il personale , secondo gli standard normativi aggiornati. ⚠️ Evita sanzioni e tutela i tuoi lavoratori Essere inadempienti rispetto a queste normative può comportare sanzioni amministrative e penali , oltre a compromettere seriamente la salute dei tuoi dipendenti. Agisci ora per essere in regola e migliorare il livello di sicurezza aziendale. πŸ“ž Richiedi subito una consulenza! Contattaci per una verifica della tua situazione aziendale: ti aiuteremo a capire cosa manca per essere in regola e ti guideremo passo dopo passo. πŸ“¬ info@centrosicurezzaconsulenze.net πŸ“ž 0578738346
Autore: DE MICCO 22 luglio 2025
Adeguarsi alla norma UNI EN 15635 è obbligatorio Se nella tua azienda utilizzi scaffalature Industriali metalliche , è fondamentale sapere che non sono semplici arredi, ma vere e proprie attrezzature di lavoro . Lo stabilisce la normativa sulla sicurezza (D.Lgs. 81/08), che in combinazione con la norma tecnica UNI EN 15635:2009 , impone obblighi precisi per l’utilizzo, la manutenzione e l’ispezione periodica delle scaffalature. πŸ‘‰ Un aspetto chiave della norma è la nomina obbligatoria del PRSES (Responsabile della Sicurezza delle Attrezzature di Stoccaggio), figura incaricata di vigilare sulla corretta gestione delle strutture. Scaffalature industriali vs classiche: cosa cambia davvero? Le scaffalature industriali sono progettate per carichi pesanti , usi professionali e rispettano norme di sicurezza specifiche . Sono robuste, modulari e adatte a magazzini e aziende. Le scaffalature classiche , invece, sono pensate per ambienti domestici o uffici , con una struttura più leggera e capacità di carico limitata.
Autore: DE MICCO 18 luglio 2025
Lavorare in spazi confinati è tra le attività più pericolose nel mondo del lavoro. Tunnel, serbatoi, silos, pozzi e condotte sono ambienti che presentano rischi gravi come carenza di ossigeno, presenza di gas tossici, incendi, esplosioni o difficoltà di evacuazione. È quindi fondamentale che le attività in questi ambienti siano svolte da personale formato, dotato di attrezzature idonee e conforme alla normativa vigente. Una svolta importante su questo fronte è arrivata con l’ Accordo Stato-Regioni del 18 aprile 2025 , che ha aggiornato profondamente i requisiti minimi per la formazione, addestramento e aggiornamento degli operatori che lavorano in spazi confinati o sospetti di inquinamento. l’Accordo Stato-Regioni Aprile 2025 In vigore dal 1° luglio 2025 , ha introdotto importanti novità, tra cui: πŸ“š 1. Formazione obbligatoria e modulare Il percorso formativo è articolato in moduli teorico-pratici , con una durata minima complessiva di 16 ore , divisa in: 8 ore di teoria (normativa, rischi specifici, DPI, procedure) 8 ore di pratica (addestramento in ambienti simulati, uso DPI di III categoria, gestione emergenze) πŸ” 2. Aggiornamento quinquennale È previsto un aggiornamento ogni 5 anni della durata minima di 4 ore , obbligatorio anche per chi aveva completato la formazione prima del 2025. πŸ§ͺ 3. Verifica delle competenze Oltre alla frequenza, è richiesta la verifica dell’apprendimento con test scritti e simulazioni pratiche. Senza superamento della prova, il corso non è valido. 🏒 4. Requisiti dei soggetti formatori Solo enti accreditati, con istruttori qualificati e attrezzature certificate, possono erogare la formazione. È vietata l’autogestione o l’improvvisazione. ⚠️ Perché è fondamentale? Negli ultimi anni, numerosi incidenti mortali hanno coinvolto lavoratori in ambienti confinati. Le cause principali? Mancanza di formazione, errori procedurali e sottovalutazione del rischio. Il nuovo accordo mira a standardizzare e innalzare la qualità della formazione in tutta Italia, favorendo un approccio realmente preventivo. 🧰 Cosa deve fare un datore di lavoro oggi? Se nella tua azienda esistono attività che comportano l’accesso a spazi confinati o ambienti sospetti di inquinamento, ecco i passi obbligatori: Valutare i rischi specifici Aggiornare il DVR includendo procedure e misure di emergenza Verificare la formazione del personale secondo l’Accordo 2025 Programmare gli aggiornamenti formativi Garantire la sorveglianza sanitaria e l’addestramento all’uso dei DPI πŸ“ Conclusioni L’ Accordo Stato-Regioni di aprile 2025 rappresenta un importante passo in avanti nella tutela di chi lavora in condizioni estreme. ο»Ώ La formazione non è più un semplice obbligo burocratico, ma uno strumento concreto di prevenzione, cultura della sicurezza e salvaguardia della vita . Chi lavora in spazi confinati non può improvvisare: deve essere formato, addestrato e consapevole . πŸ‘‰ Centro Sicurezza e Consulenze può affiancarti in tutto questo percorso: dalla valutazione dei rischi alla redazione del DVR, dall’organizzazione di corsi certificati alla gestione degli aggiornamenti formativi. πŸ“ž Richiedi oggi stesso una consulenza personalizzata : il nostro team di esperti è pronto ad aiutarti a garantire sicurezza, conformità normativa e continuità operativa.
Autore: DE MICCO 11 luglio 2025
Lavorare all’aperto comporta oggi nuovi rischi per la salute , amplificati dal cambiamento climatico. Tra i principali: raggi UV e temperature estreme . Ogni datore di lavoro è tenuto a valutare e gestire questi pericoli, come previsto dal D.Lgs. 81/2008. β˜€οΈ Perché i raggi UV sono pericolosi UVB : causano eritemi, scottature e tumori cutanei. UVA : penetrano più a fondo, accelerano l’invecchiamento cutaneo. Fattori aggravanti : aumento dell’indice UV, stagioni più calde, esposizioni più lunghe. πŸ‘€ Chi è più a rischio Lavoratori con fototipo I e II (pelle chiara, occhi chiari) si scottano facilmente. La valutazione del rischio deve considerare anche le caratteristiche individuali . πŸ“‹ Obblighi normativi Il D.Lgs. 81/08 impone la valutazione di tutti i rischi , compresi i raggi solari naturali . Utilizzare strumenti come l’ Indice UV e le norme tecniche (es. EN 14255-3 ) per stimare correttamente l’esposizione. 🌑️ Non solo raggi UV: attenzione al caldo estremo Il colpo di calore è una minaccia concreta nei mesi estivi. Serve una valutazione microclimatica (es. con indice WBGT ) per il rischio da stress termico . πŸ›‘οΈ Misure di prevenzione efficaci Riorganizzare l’orario di lavoro evitando la fascia 11:00–16:00. Predisporre zone d’ombra e pause frequenti. Fornire DPI adeguati : cappelli, occhiali, abbigliamento UV, creme solari SPF ≥ 30. Formazione e informazione continua ai lavoratori. πŸ”₯ Il cambiamento climatico amplifica il rischio Le ondate di calore sono 10 volte più frequenti in Europa rispetto al secolo scorso. Entro il 2050, i giorni lavorativi ad alto rischio termico potrebbero raddoppiare nel sud Europa. 🏒 Centro Sicurezza Consulenze è al tuo fianco La tua azienda è pronta ad affrontare questi rischi? Centro Sicurezza Consulenze ti supporta nella valutazione del rischio UV e termico , nella formazione dei lavoratori e nella predisposizione di DPI e misure preventive su misura. πŸ‘‰ Contattaci per un check-up gratuito della sicurezza climatica aziendale e per un piano di miglioramento personalizzato. πŸ“§ info@centrosicurezzaconsulenze.net πŸ“ž 0578 742096 πŸ“ Via Bolzano 14/16 – Montepulciano Stazione (SI) 🌐 www.centrosicurezzaconsulenze.com
Autore: DE MICCO 4 luglio 2025
πŸ₯Ό Aggiornamento della Normativa Regionale Toscana: entro il 2026 nuovi obblighi per Responsabili e Manuali di Autocontrollo La Regione Toscana ha avviato un importante aggiornamento del quadro normativo relativo all’igiene e sicurezza alimentare, con l’obiettivo di uniformare e rafforzare le pratiche di autocontrollo nelle imprese del settore alimentare. Entro il 31 dicembre 2026 , tutti gli operatori del settore dovranno adeguarsi ai nuovi criteri regionali su: Designazione e formazione del Responsabile dell’autocontrollo (OSA) Revisione e aggiornamento del Manuale di Autocontrollo HACCP πŸ“Œ Cosa prevede la normativa aggiornata? La Delibera della Giunta Regionale Toscana n. 1340/2023 (e successive integrazioni) ha stabilito una scadenza vincolante : entro il 31/12/2026 , tutte le aziende alimentari dovranno: Aggiornare il proprio Manuale HACCP secondo i nuovi criteri metodologici stabiliti dalla Regione (uniformità, linguaggio tecnico semplificato, tracciabilità delle modifiche, allegati minimi obbligatori). Designare formalmente un Responsabile dell’autocontrollo , il quale dovrà: Aver seguito un corso formativo riconosciuto e aggiornato ; Essere presente nel manuale con nomina formale e firma ; Avere conoscenza diretta dei processi produttivi. 🧾 Quali sono le principali novità nei Manuali di Autocontrollo? I nuovi modelli di riferimento richiedono: Una descrizione dettagliata dell’attività (layout locali, diagrammi di flusso, materie prime, fornitori); L’indicazione di punti critici di controllo (CCP) e misure preventive realmente applicate; La presenza di modelli aggiornati per la registrazione delle attività quotidiane (temperature, pulizie, allergeni, gestione non conformità); Una struttura modulare e adattabile anche per microimprese e operatori non strutturati. πŸ‘₯ Chi è coinvolto? L’obbligo riguarda tutte le attività alimentari che operano nel territorio toscano, comprese: Bar, ristoranti, pizzerie, pasticcerie Aziende agricole con vendita diretta o trasformazione Laboratori alimentari, catering e mense Rivendite alimentari e GDO Associazioni o eventi con somministrazione di alimenti πŸ“… Scadenze e controlli Il termine per l’adeguamento è fissato al 31 dicembre 2026 . Tuttavia, le ASL potranno richiedere controlli già nel 2025 , soprattutto in caso di: Nuove aperture o subentri Revisioni dell’attività o modifiche strutturali Segnalazioni o non conformità precedenti Non sarà sufficiente conservare un vecchio manuale HACCP : il documento dovrà essere completo, personalizzato e coerente con la normativa aggiornata. βœ… Come possiamo aiutarti Centro Sicurezza Consulenze Srl ti accompagna passo dopo passo per essere in regola con le nuove disposizioni regionali: Aggiornamento o redazione ex novo del Manuale di Autocontrollo , con allegati personalizzati e gestione digitalizzata dei registri Designazione e formazione del Responsabile dell’Autocontrollo , con rilascio dell’attestato valido e riconosciuto Audit periodici e assistenza in caso di controllo ASL , per verificare la corretta applicazione delle procedure Servizio di consulenza continua , anche online, per modifiche, chiarimenti o necessità specifiche πŸ“ Siamo a Montepulciano Stazione (SI), operativi in tutta la Toscana. πŸ“ž Contattaci per una consulenza gratuita o per verificare lo stato del tuo manuale. πŸ“§ info@centrosicurezzaconsulenze.net www.centrosicurezzaconsulenze.it Non aspettare la scadenza! Affidati a professionisti della sicurezza alimentare per un adeguamento rapido, efficace e senza pensieri.
Autore: DE MICCO 1 luglio 2025
Centro Sicurezza Consulenze è sempre in prima fila quando si parla di salute e sicurezza sul lavoro. Anche questa volta siamo pronti ad accompagnare imprese e lavoratori nell’applicazione delle nuove disposizioni regionali, con informazioni chiare e supporto concreto.
Autore: DE MICCO 27 giugno 2025
Tutela della Sicurezza sul Lavoro: Normativa ROA e Rischio Laser L’esposizione a radiazioni ottiche artificiali (ROA) , come laser e luce pulsata intensa (IPL), rappresenta un rischio crescente in molti ambienti lavorativi. Dalla medicina estetica alle officine meccaniche, dai laboratori di analisi: la normativa è chiara e richiede un approccio rigoroso alla prevenzione. A cosa prestare attenzione Le radiazioni ottiche artificiali ROA possono causare gravi danni oculari e cutanei , ma anche innescare incendi o provocare esposizioni accidentali se non gestite correttamente. Tra i pericoli più frequenti troviamo: Ustioni e lesioni retiniche Alterazioni pigmentarie e fotofobia Esposizioni indirette da superfici riflettenti Malfunzionamenti delle apparecchiature Gli obblighi del datore di lavoro In base al D.Lgs. 81/2008, Titolo VIII – Capo III, il datore di lavoro è tenuto a: Effettuare la valutazione del rischio ROA Formare adeguatamente il personale esposto Fornire DPI specifici , come occhiali filtranti Garantire che l’uso dei dispositivi sia riservato a operatori qualificati Installare segnaletica e delimitare le aree a rischio Eseguire controlli e manutenzioni periodiche Documentazione e certificazioni Prima di utilizzare qualsiasi sorgente ROA, è obbligatorio: Verificare la classificazione del dispositivo Ottenere il manuale d’uso e la marcatura CE Accertarsi della presenza di certificazioni sanitarie o tecniche quando previste Il nostro consiglio operativo Per mettersi in regola con la normativa e ridurre il rischio, è fortemente consigliato: Verificare la formazione del personale Aggiornare la valutazione dei rischi Pianificare corsi per ottenere le certificazioni previste dalla CEI 76-17 Centro Sicurezza Consulenze è qui per aiutarti Se operi in un settore dove si utilizzano sorgenti ROA, non aspettare che si verifichi un incidente per correre ai ripari. La prevenzione parte dalla conoscenza e dalla formazione. πŸ“ Noi di Centro Sicurezza Consulenze siamo al tuo fianco per: Valutazioni tecniche Corsi di formazione riconosciuti Fornitura di DPI Assistenza normativa e certificazioni Contattaci per un check-up gratuito sulla tua azienda. πŸ“§ info@centrosicurezzaconsulenze.net πŸ“ž 0578 742096 πŸ“ Via Bolzano 14/16 – Montepulciano Stazione (SI) 🌐 www.centrosicurezzaconsulenze.com
Autore: DE MICCO 20 giugno 2025
Decreto Legge n. 201/2024 – Disciplina semplificata per l'organizzazione di spettacoli dal vivo con un massimo di 2.000 spettatori
Autore: Webmaster Italiaonline 16 giugno 2025
Con l’obiettivo di prevenire infortuni e garantire la sicurezza nei luoghi di lavoro, il Decreto Legislativo 9 aprile 2008, n. 81 dedica un intero capo alla gestione delle attrezzature di lavoro . In particolare, l’ Articolo 69 introduce le definizioni ufficiali che rappresentano il punto di partenza per una corretta applicazione delle norme tecniche e procedurali. Vediamo nel dettaglio cosa prevede la norma e quali implicazioni comporta per i datori di lavoro. βš–οΈ Cosa dice l’Articolo 69 del Testo Unico Sicurezza L’articolo 69 fornisce le definizioni fondamentali per l’applicazione delle norme contenute nel Titolo III del D.Lgs. 81/2008, riguardanti l’uso delle attrezzature di lavoro. Tra le principali definizioni troviamo: Attrezzatura di lavoro : qualsiasi macchina, apparecchio, utensile o impianto destinato ad essere usato durante il lavoro. Uso di un’attrezzatura di lavoro : ogni operazione che coinvolge l’attrezzatura, inclusi messa in servizio, utilizzo, trasporto, riparazione, modifica, manutenzione, pulizia, disattivazione e smontaggio. Zona pericolosa : ogni zona all’interno o attorno a un’attrezzatura di lavoro dove esiste un rischio per la sicurezza o la salute delle persone. Operatore : il lavoratore incaricato dell’uso dell’attrezzatura. Datore di lavoro : figura chiave responsabile della scelta, conformità e manutenzione delle attrezzature messe a disposizione dei lavoratori. Queste definizioni sono fondamentali per interpretare correttamente le responsabilità e applicare in modo efficace tutte le norme di sicurezza collegate. 🧰 Perché è importante conoscere le definizioni Senza una chiara comprensione delle definizioni fornite dall’Art. 69, risulta difficile: Selezionare attrezzature conformi e idonee all’uso previsto; Applicare correttamente i requisiti di manutenzione e formazione; Valutare i rischi specifici associati a ciascuna attrezzatura; Redigere una documentazione coerente, come il DVR, i libretti di uso e manutenzione e i registri di controllo periodico. πŸ” Quali obblighi derivano dalle definizioni? Sebbene l’articolo 69 non imponga obblighi diretti, è fondamentale per interpretare quelli contenuti negli articoli successivi (dal 70 al 73), che riguardano: Requisiti minimi di sicurezza; Verifiche periodiche; Obblighi di formazione e informazione per gli operatori; Uso corretto e sicuro delle attrezzature. Pertanto, conoscere e applicare correttamente l’Art. 69 è il primo passo per evitare sanzioni e tutelare la salute dei lavoratori. πŸ“‰ Rischi connessi a un uso scorretto delle attrezzature Una gestione inadeguata delle attrezzature di lavoro può comportare: Infortuni gravi da schiacciamento, taglio, caduta, ustione; Malattie professionali da esposizione prolungata a vibrazioni o rumori; Danni a terzi o all’ambiente di lavoro; Sanzioni penali e amministrative per il datore di lavoro. βœ… Come mettersi in regola? Per garantire la sicurezza e la conformità normativa, il datore di lavoro deve: Identificare tutte le attrezzature di lavoro presenti ; Verificare che siano conformi alla Direttiva Macchine o alle norme tecniche applicabili ; Formare il personale incaricato dell’uso ; Effettuare controlli e manutenzioni periodiche ; Redigere documentazione tecnica e tenere i registri aggiornati . Hai dubbi sull’idoneità delle tue attrezzature? Vuoi sapere se stai rispettando tutti gli obblighi di legge? Hai bisogno di una valutazione tecnica , corsi per operatori o di aggiornare i tuoi registri? πŸ“’ Centro Sicurezza Consulenze è qui per aiutarti. Siamo specializzati nella consulenza nell' ambito della sicurezza . Ti affianchiamo passo dopo passo nella: Verifica della conformità delle attrezzature; Formazione obbligatoria per operatori; Redazione del Documento di Valutazione dei Rischi; Controlli tecnici e sopralluoghi periodici; Fornitura dei Dispositivi di Protezione Individuale (DPI). πŸ“ž Contattaci oggi stesso πŸ“ Centro Sicurezza Consulenze πŸ“ž 0578 738346 πŸ“§ info@centrosicurezzaconsulenze.net Siamo il tuo partner di fiducia per la sicurezza sul lavoro. πŸ” La sicurezza comincia dalle definizioni: conoscerle è il primo passo per tutelare davvero i tuoi lavoratori.
Autore: DE MICCO 6 giugno 2025
Valutazione dei rischi da agenti chimici pericolosi
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