Articolo 223 D.Lgs. 81/2008

DE MICCO • 6 giugno 2025

Valutazione dei rischi da agenti chimici pericolosi

Con l’obiettivo di garantire ambienti di lavoro sicuri e salubri, il Decreto Legislativo 9 aprile 2008, n. 81 impone ai datori di lavoro obblighi specifici nella valutazione e gestione dei rischi. In particolare, l’Articolo 223 si occupa della valutazione dei rischi da esposizione ad agenti chimici pericolosi, definendo un quadro normativo preciso e aggiornato.

Vediamo nel dettaglio cosa prevede la norma e cosa deve fare il datore di lavoro per essere in regola.

Cosa dice l’Articolo 223

Secondo quanto stabilito dall’Art. 223 del Testo Unico sulla Sicurezza, il datore di lavoro deve:

  • Valutare preventivamente i rischi per la salute e la sicurezza dei lavoratori derivanti dalla presenza di agenti chimici pericolosi, anche quando l’esposizione è solo potenziale;
  • Considerare tutte le attività lavorative, comprese manutenzione e pulizia, dove l’esposizione può verificarsi;
  • Tenere conto degli effetti combinati di più agenti chimici presenti contemporaneamente;
  • Valutare le caratteristiche degli agenti chimici, incluse:
  • proprietà pericolose;
  • quantità utilizzate e modalità di utilizzo;
  • valori limite di esposizione professionale (VLEP);
  • risultati delle misurazioni ambientali;
  • effetti sulla salute derivanti dall’esposizione.

Quando deve essere fatta la valutazione dei rischi?

La valutazione deve essere effettuata:

  • Prima dell’inizio delle attività che comportano la presenza di agenti chimici pericolosi;
  • Ogni volta che si verificano modifiche significative nelle condizioni di lavoro;
  • Quando emergono nuove informazioni sulla pericolosità delle sostanze impiegate;
  • In seguito ai risultati della sorveglianza sanitaria.

Semplificazioni per i rischi bassi

In caso di esposizione considerata irrilevante per la salute e bassa per la sicurezza, il datore di lavoro può giustificare l’assenza di una valutazione dettagliata, ma deve comunque fornire idonea documentazione a supporto. Tuttavia, ciò non lo esonera dall’obbligo di aggiornare la valutazione in caso di cambiamenti.

Misure di prevenzione e protezione (Articoli 224 e 225)

A seguito della valutazione, il datore di lavoro deve adottare misure specifiche per:

  • Eliminare o ridurre al minimo i rischi, privilegiando la sostituzione di agenti chimici pericolosi con altri meno pericolosi;
  • Garantire una ventilazione adeguata, uso di DPI (Dispositivi di Protezione Individuale) e impianti di aspirazione localizzata;
  • Formare e informare i lavoratori in modo mirato;
  • Prevedere una segnaletica chiara e appropriata;
  • Effettuare la sorveglianza sanitaria per i lavoratori esposti.

Riferimenti normativi

  • D.Lgs. 9 aprile 2008, n. 81, Titolo IX – Sostanze pericolose
  • Art. 223 – Valutazione dei rischi
  • Art. 224 – Misure preventive e protettive
  • Art. 225 – Misure specifiche di protezione e prevenzione

Conclusioni: cosa devono fare le aziende?

Ogni datore di lavoro è responsabile della sicurezza dei propri dipendenti. Una corretta valutazione dei rischi chimici non è solo un obbligo di legge, ma uno strumento essenziale per prevenire infortuni e malattie professionali.


Come possiamo aiutarti?

La nostra azienda è specializzata nella consulenza sulla sicurezza nei luoghi di lavoro, e valutazione dei rischi ai sensi del D.Lgs. 81/2008.

πŸ“ž Per una consulenza sulla valutazione dei rischi chimici o per ricevere supporto nell’elaborazione della documentazione tecnica, contattaci subito:

πŸ“ Centro Sicurezza Consulenze
πŸ“ž 0578 738346
πŸ“§   
info@centrosicurezzaconsulenze.net

ο»Ώ

Siamo a tua completa disposizione per garantire la conformità normativa della tua attività!

Autore: DE MICCO 24 luglio 2025
La presenza di agenti chimici pericolosi, cancerogeni o mutageni all’interno di un’azienda comporta obblighi stringenti in termini di prevenzione, tutela dei lavoratori e adempimenti documentali. Il Titolo IX del D.Lgs. 81/2008 disciplina nel dettaglio le misure da adottare per proteggere la salute di chi opera in ambienti potenzialmente a rischio. πŸ“ Quando si presenta il rischio chimico? Il rischio chimico si presenta ogni volta che in azienda vengono: Utilizzate, stoccate o smaltite sostanze chimiche pericolose Manipolati solventi, detergenti industriali, vernici, adesivi, pesticidi Generate emissioni o vapori tossici durante lavorazioni (saldatura, galvanizzazione, produzione chimica, ecc.) Effettuate attività di pulizia con agenti aggressivi senza adeguata protezione πŸ‘· Principali mansioni a rischio Alcune delle mansioni più esposte al rischio chimico includono: Operatori chimici e di laboratorio Addetti alla verniciatura e alla saldatura Tecnici di manutenzione industriale Lavoratori del settore cosmetico, farmaceutico e alimentare Personale addetto alla pulizia industriale Operatori sanitari e veterinari Addetti allo smaltimento di rifiuti pericolosi βœ… Cosa deve fare un’azienda? Le imprese che utilizzano o manipolano agenti chimici e cancerogeni devono: πŸ” Valutare i rischi specifici legati all’uso di queste sostanze. πŸ›‘οΈ Adottare misure di prevenzione e protezione , come adeguata ventilazione, DPI e contenimento. πŸ“š Formare e informare in modo chiaro e costante tutti i lavoratori esposti. 🩺 Attivare la sorveglianza sanitaria obbligatoria , con la supervisione di un medico competente. πŸ“„ Aggiornare regolarmente il DVR e il registro degli esposti (per agenti cancerogeni e mutageni). 🀝 Centro Sicurezza Consulenze: il partner ideale per la tua sicurezza Il nostro team è al tuo fianco per: βœ… Valutare i rischi derivanti dagli agenti chimici e cancerogeni. πŸ—‚οΈ Gestire il DVR e la documentazione obbligatoria in modo professionale. πŸ‘©‍βš•οΈ Attivare la sorveglianza sanitaria , con medici competenti qualificati. πŸ‘¨‍🏫 Formare il personale , secondo gli standard normativi aggiornati. ⚠️ Evita sanzioni e tutela i tuoi lavoratori Essere inadempienti rispetto a queste normative può comportare sanzioni amministrative e penali , oltre a compromettere seriamente la salute dei tuoi dipendenti. Agisci ora per essere in regola e migliorare il livello di sicurezza aziendale. πŸ“ž Richiedi subito una consulenza! Contattaci per una verifica della tua situazione aziendale: ti aiuteremo a capire cosa manca per essere in regola e ti guideremo passo dopo passo. πŸ“¬ info@centrosicurezzaconsulenze.net πŸ“ž 0578738346
Autore: DE MICCO 22 luglio 2025
Adeguarsi alla norma UNI EN 15635 è obbligatorio Se nella tua azienda utilizzi scaffalature Industriali metalliche , è fondamentale sapere che non sono semplici arredi, ma vere e proprie attrezzature di lavoro . Lo stabilisce la normativa sulla sicurezza (D.Lgs. 81/08), che in combinazione con la norma tecnica UNI EN 15635:2009 , impone obblighi precisi per l’utilizzo, la manutenzione e l’ispezione periodica delle scaffalature. πŸ‘‰ Un aspetto chiave della norma è la nomina obbligatoria del PRSES (Responsabile della Sicurezza delle Attrezzature di Stoccaggio), figura incaricata di vigilare sulla corretta gestione delle strutture. Scaffalature industriali vs classiche: cosa cambia davvero? Le scaffalature industriali sono progettate per carichi pesanti , usi professionali e rispettano norme di sicurezza specifiche . Sono robuste, modulari e adatte a magazzini e aziende. Le scaffalature classiche , invece, sono pensate per ambienti domestici o uffici , con una struttura più leggera e capacità di carico limitata.
Autore: DE MICCO 18 luglio 2025
Lavorare in spazi confinati è tra le attività più pericolose nel mondo del lavoro. Tunnel, serbatoi, silos, pozzi e condotte sono ambienti che presentano rischi gravi come carenza di ossigeno, presenza di gas tossici, incendi, esplosioni o difficoltà di evacuazione. È quindi fondamentale che le attività in questi ambienti siano svolte da personale formato, dotato di attrezzature idonee e conforme alla normativa vigente. Una svolta importante su questo fronte è arrivata con l’ Accordo Stato-Regioni del 18 aprile 2025 , che ha aggiornato profondamente i requisiti minimi per la formazione, addestramento e aggiornamento degli operatori che lavorano in spazi confinati o sospetti di inquinamento. l’Accordo Stato-Regioni Aprile 2025 In vigore dal 1° luglio 2025 , ha introdotto importanti novità, tra cui: πŸ“š 1. Formazione obbligatoria e modulare Il percorso formativo è articolato in moduli teorico-pratici , con una durata minima complessiva di 16 ore , divisa in: 8 ore di teoria (normativa, rischi specifici, DPI, procedure) 8 ore di pratica (addestramento in ambienti simulati, uso DPI di III categoria, gestione emergenze) πŸ” 2. Aggiornamento quinquennale È previsto un aggiornamento ogni 5 anni della durata minima di 4 ore , obbligatorio anche per chi aveva completato la formazione prima del 2025. πŸ§ͺ 3. Verifica delle competenze Oltre alla frequenza, è richiesta la verifica dell’apprendimento con test scritti e simulazioni pratiche. Senza superamento della prova, il corso non è valido. 🏒 4. Requisiti dei soggetti formatori Solo enti accreditati, con istruttori qualificati e attrezzature certificate, possono erogare la formazione. È vietata l’autogestione o l’improvvisazione. ⚠️ Perché è fondamentale? Negli ultimi anni, numerosi incidenti mortali hanno coinvolto lavoratori in ambienti confinati. Le cause principali? Mancanza di formazione, errori procedurali e sottovalutazione del rischio. Il nuovo accordo mira a standardizzare e innalzare la qualità della formazione in tutta Italia, favorendo un approccio realmente preventivo. 🧰 Cosa deve fare un datore di lavoro oggi? Se nella tua azienda esistono attività che comportano l’accesso a spazi confinati o ambienti sospetti di inquinamento, ecco i passi obbligatori: Valutare i rischi specifici Aggiornare il DVR includendo procedure e misure di emergenza Verificare la formazione del personale secondo l’Accordo 2025 Programmare gli aggiornamenti formativi Garantire la sorveglianza sanitaria e l’addestramento all’uso dei DPI πŸ“ Conclusioni L’ Accordo Stato-Regioni di aprile 2025 rappresenta un importante passo in avanti nella tutela di chi lavora in condizioni estreme. ο»Ώ La formazione non è più un semplice obbligo burocratico, ma uno strumento concreto di prevenzione, cultura della sicurezza e salvaguardia della vita . Chi lavora in spazi confinati non può improvvisare: deve essere formato, addestrato e consapevole . πŸ‘‰ Centro Sicurezza e Consulenze può affiancarti in tutto questo percorso: dalla valutazione dei rischi alla redazione del DVR, dall’organizzazione di corsi certificati alla gestione degli aggiornamenti formativi. πŸ“ž Richiedi oggi stesso una consulenza personalizzata : il nostro team di esperti è pronto ad aiutarti a garantire sicurezza, conformità normativa e continuità operativa.
Mostra altri