“Incognito” vuol dire “invisibile”?

Edoardo Pulcianese • mar 04, 2022

 Spesso quando facciamo ricerche online ci mettiamo in modalità incognito convinti che così facendo nessuno può vedere la nostra tracciabilità digitale e siamo liberi di fare ciò che vogliamo, ma è davvero così?

Da poco è uscita la notizia che il colosso digitale Google, dovrà affrontare un processo, una Class action da 5 miliardi, per rispondere dell’accusa di aver tracciato i dati degli utenti anche durante la navigazione in incognito.


L’azienda si difende: “Incognito non significa invisibile”


Come riporta Bloomberg, tre utenti hanno avviato una class action contro il gigante dei motori di ricerca che accusano, monitori illegalmente la privacy dei suoi utenti attraverso il browser Chrome nonostante l’utilizzo della “modalità privata”, nello specifico la denuncia presentata al tribunale californiano, riporta come Google si avvalga di strumenti di tracciamento come “Google Analytics”, “Google Ad Manager” ed altre applicazioni così da profilare gli utenti; ma vediamo un po’ nel dettaglio di cosa viene accusata la società californiana:


“Google, tramite i suoi strumenti e algoritmi potentissimi, sa chi sono i tuoi amici, i tuoi gusti in fatto di musica, film, cibo e dove e come piace fare acquisiti, quali sono i posti che preferisci andare in vacanza perfino quale sia il tuo colore preferito e potenzialmente anche le cose più intime e imbarazzanti” – così affermano gli avvocati dei querelanti


Google ha tentato di archiviare il caso, spiegando che “incognito non significa invisibile”, ma il giudice distrettuale degli U.S.A. Lucy Kohn, ha rigettato il suo tentativo spiegando che la società non ha informato in maniera corretta e trasparente gli utenti della raccolta dati personali durante la modalità navigazione incognito.


La cosa divertente?

In attesa della sentenza definitiva, Google, ha dichiarato che non supporterà più i cookies di terze parti su Chrome in favore di una soluzione più attenta alla privacy dei propri utenti.


Ricordiamo che per la valutazione dei rischi e per gli adempimenti normativi in materia di sicurezza e privacy la nostra Azienda fornisce ai Clienti tutta l'assistenza necessaria ed il massimo supporto con professionalità ed efficienza.

Per informazioni in merito potete contattarci all'indirizzo mail privacy@centrosicurezzaconsulenze.net o chiamare il numero 0578 738346 int. 6






Autore: Centro Sicurezza Consulenze 20 mar, 2024
E’ stato resa pubblica la scadenza per la presentazione del Modello Unico di Dichiarazione ambientale (MUD)
Autore: Centro Sicurezza Consulenze 08 mar, 2024
La conoscenza preventiva della presenza e le caratteristiche dello spazio confinato è fondamentale per i soggetti addetti all’emergenza per soccorrere efficacemente e in tempo il lavoratore infortunato. Ora è necessario fornire ai soggetti pubblici, cui compete il soccorso tecnico e sanitario, le informazioni relative alla presenza e alle caratteristiche dell’ambiente confinato con un adeguato anticipo rispetto allo svolgimento delle lavorazioni, in modo tale che gli operatori possano predisporre le misure di intervento in caso di evento accidentale. La Regione Toscana, insieme alla Direzione Regionale dei Vigili del Fuoco hanno ritenuto opportuno prevedere l’utilizzo del Sistema Informativo Regionale della Prevenzione Collettiva (SISPC) per la trasmissione delle comunicazioni da parte dei soggetti individuati nel protocollo d’intesa. Cosa sono gli spazi confinati? Gli spazi confinati (chiamati anche “ambienti confinati”) sono spazi di lavoro all’interno di uno spazio circoscritto caratterizzato da accessi e uscite difficoltosi o limitati dove l’evacuazione e la comunicazione con l’esterno è limitata. Ed è per questo che è importante prevenire e controllare questi luoghi di lavoro come: cisterne, botti, serbatoi e locali con impianti idrici stretti. Chi è obbligato a fare la comunicazione? I soggetti incaricati delle comunicazioni per l’individuazione in via preventiva, degli ambienti confinati e/o sospetti di inquinamento presenti nel territorio regionale e delle attività lavorative in essi svolte sono i datori di lavoro e i committenti che si avvalgono di propri addetti o di altre aziende, esecutive o di lavori autonomi in conformità a quanto previsto nel DPR 177/2011. Cosa devono comunicare? I soggetti in parola devono trasmettere due comunicazioni: Allegato A1 - Comunicazione presenza ambienti confinati Allegato A2 - Comunicazione lavori ambienti confinati In modo da informare i soccorritori circa la tipologia di ambiente confinato, presenza di inquinamenti e lavorazioni eseguite. E’ importante agire in maniera preventiva in queste situazioni. Ed è per questo che il Centro Sicurezza Consulenze è qui per offrirti il maggiore supporto .
Autore: Centro Sicurezza Consulenze 25 gen, 2024
Scoprite come gli ambienti cardioprotetti possono migliorare la sicurezza e il benessere nel vostro ambiente lavorativo. Il nostro articolo fornisce consigli essenziali per gli imprenditori che mirano a creare spazi di lavoro più sicuri e a valorizzare la loro attività, con l'esperto supporto del Centro Sicurezza Consulenze.
Mostra altri
Share by: