Come difendersi dalla legionella

Dott. Michele Belmonte • feb 04, 2022

Cosa dobbiamo fare per difenderci dalla legionella?

Le legionelle sono batteri presenti negli ambienti acquatici naturali e artificiali: acque sorgive,

comprese quelle termali, fiumi, laghi, fanghi, ecc. Da questi ambienti esse raggiungono quelli artificiali, come condotte cittadine e impianti idrici degli edifici, quali serbatoi, tubature, fontane e piscine, che possono agire come amplificatori e disseminatori del microrganismo, creando una potenziale situazione di rischio per la salute umana.


La Legionellosi si può manifestare sia in forma di polmonite con tasso di mortalità variabile tra 10-15%, sia in forma febbrile extra polmonare o in forma subclinica. 

Dopo la prima identificazione nel 1976, si è osservato nei Paesi industrializzati un notevole incremento del numero di casi e questo può essere attribuito all’aumento delle occasioni di esposizione all’agente eziologico dovuto all’incremento del turismo, della frequentazione di centri-benessere e alla sempre più diffusa installazione di impianti di condizionamento.

Essendo il microrganismo ubiquitario, i casi di polmonite da Legionella di origine comunitaria si manifestano prevalentemente nei mesi estivo-autunnali, mentre quelli di origine nosocomiale non presentano una particolare stagionalità. La legionellosi viene normalmente acquisita per via respiratoria mediante inalazione, aspirazione o micro-aspirazione di aerosol contenente Legionella. Non è mai stata dimostrata la trasmissione interumana della malattia.


Mentre la maggior parte dei primi casi di legionellosi sono stati attribuiti a particelle di acqua aero disperse, contenenti batteri provenienti da torri di raffreddamento o condensatori evaporativi o sezioni di umidificazione delle unità di trattamento dell'aria, successivamente, numerose infezioni sono risultate causate anche dalla contaminazione di impianti di acqua potabile, apparecchi sanitari, fontane e umidificatori.


Fattori predisponenti la malattia sono l’età avanzata, il fumo di sigaretta, la presenza di malattie croniche, l’immunodeficienza. Il rischio di acquisizione della malattia è principalmente correlato alla suscettibilità individuale del soggetto esposto e al grado d’intensità dell’esposizione, rappresentato dalla quantità di Legionella presente e dal tempo di esposizione.


Cosa posso fare?

La miglior difesa contro la Legionella è la prevenzione

  • La soluzione è quella di garantire una temperatura minima di acqua calda di 55-60 °c e di quella fredda sotto i 20°c;
  • eliminare ogni traccia di calcare da soffioni delle docce e da erogatori, poiché i cristalli di calcio permettono un ottimo substrato per la proliferazione del batterio,
  • effettuare shock cloridrici, termici, ecc. in modo da abbattere periodicamente la possibilità che il batterio si sviluppi o proliferi;
  • sostituire le vecchie tubazioni in materiale metallico con prodotti moderni e all’avanguardia;
  • eliminare passaggi di tubi esterni alle abitazioni o non coibentati.


Ciò detto, l’arma più forte che abbiamo per capire se ci sia o meno la presenza del batterio è quella dell’analisi delle acque.

Le analisi scientifiche permettono di calcolare le quantità di batterio presente nelle nostre condotte e ci permettono a seconda della quantità di colonie presenti di agire in diversi modi. Le analisi possono essere effettuate in qualsiasi momento, ma sono consigliate in caso il circuito idrico sia stato inutilizzato per un periodo considerevole ( chiusura stagionale di un attività ricettiva); oppure in situazioni di lavori straordinari che hanno portato la possibile contaminazione delle tubazioni; oppure in situazioni con alterazioni di temperatura ( acqua Fredda nelle tubazioni superiore a 20°c e acqua calda che non raggiunge una idonea temperatura nelle tubazioni più distanti dalla fonte di calore).


La raccomandazione è quella di avere un idraulico di fiducia che conosca bene i vostri impianti in modo tale che in caso di problematiche.


Ricordiamo che per la valutazione dei rischi e per gli adempimenti normativi in materia di Sicurezza nei Luoghi di Lavoro la nostra Azienda fornisce ai Clienti tutta l'assistenza necessaria ed il massimo supporto con professionalità ed efficienza.

Per informazioni in merito potete contattarci all'indirizzo mail sicurezza@centrosicurezzaconsulenze.net o chiamare il numero 0578 738346 int. 6









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La conoscenza preventiva della presenza e le caratteristiche dello spazio confinato è fondamentale per i soggetti addetti all’emergenza per soccorrere efficacemente e in tempo il lavoratore infortunato. Ora è necessario fornire ai soggetti pubblici, cui compete il soccorso tecnico e sanitario, le informazioni relative alla presenza e alle caratteristiche dell’ambiente confinato con un adeguato anticipo rispetto allo svolgimento delle lavorazioni, in modo tale che gli operatori possano predisporre le misure di intervento in caso di evento accidentale. La Regione Toscana, insieme alla Direzione Regionale dei Vigili del Fuoco hanno ritenuto opportuno prevedere l’utilizzo del Sistema Informativo Regionale della Prevenzione Collettiva (SISPC) per la trasmissione delle comunicazioni da parte dei soggetti individuati nel protocollo d’intesa. Cosa sono gli spazi confinati? Gli spazi confinati (chiamati anche “ambienti confinati”) sono spazi di lavoro all’interno di uno spazio circoscritto caratterizzato da accessi e uscite difficoltosi o limitati dove l’evacuazione e la comunicazione con l’esterno è limitata. Ed è per questo che è importante prevenire e controllare questi luoghi di lavoro come: cisterne, botti, serbatoi e locali con impianti idrici stretti. Chi è obbligato a fare la comunicazione? I soggetti incaricati delle comunicazioni per l’individuazione in via preventiva, degli ambienti confinati e/o sospetti di inquinamento presenti nel territorio regionale e delle attività lavorative in essi svolte sono i datori di lavoro e i committenti che si avvalgono di propri addetti o di altre aziende, esecutive o di lavori autonomi in conformità a quanto previsto nel DPR 177/2011. Cosa devono comunicare? I soggetti in parola devono trasmettere due comunicazioni: Allegato A1 - Comunicazione presenza ambienti confinati Allegato A2 - Comunicazione lavori ambienti confinati In modo da informare i soccorritori circa la tipologia di ambiente confinato, presenza di inquinamenti e lavorazioni eseguite. E’ importante agire in maniera preventiva in queste situazioni. Ed è per questo che il Centro Sicurezza Consulenze è qui per offrirti il maggiore supporto .
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