Attuale situazione dello Smart Working: domande e risposte

DE MICCO • 27 agosto 2025

Lo smart working, o lavoro agile, è ormai una realtà consolidata nel mondo del lavoro. La normativa di riferimento è la Legge 81/2017, che ha introdotto regole precise sia per i lavoratori che per i datori di lavoro. Recenti documenti, come quello del Consiglio Nazionale degli Ingegneri (CNI), approfondiscono vari aspetti legati alla sicurezza, agli ambienti di lavoro e agli obblighi di entrambe le parti.

Ecco un approfondimento sotto forma di domande e risposte.

Che cosa prevede la Legge 81/2017 sul lavoro agile?
La legge stabilisce che il lavoratore agile ha l’obbligo di cooperare all’attuazione delle misure di prevenzione predisposte dal datore di lavoro per fronteggiare i rischi connessi all’attività svolta all’esterno dei locali aziendali (art. 22, comma 2).
Il dipendente deve quindi rispettare le direttive aziendali e adottare comportamenti responsabili, anche nella scelta del luogo in cui svolgere l’attività lavorativa.

Quali sono i comportamenti attesi dal lavoratore in smart working?
Oltre al corretto utilizzo degli strumenti tecnologici (PC, tablet, smartphone), il lavoratore deve scegliere con responsabilità il luogo da cui operare.
La scelta deve rispondere a criteri di
ragionevolezza e sicurezza, tenendo conto delle esigenze lavorative e personali.
Non è ammesso scegliere ambienti casuali o irragionevoli che possano compromettere la salute e la sicurezza.

Qual è il ruolo del datore di lavoro?
Il datore di lavoro ha il dovere di garantire la sicurezza anche quando i dipendenti lavorano da remoto. In particolare deve occuparsi di:

  • Verificare la conformità degli ambienti di lavoro
  • Fornire formazione e informazione
  • Monitorare le condizioni di lavoro

Inoltre, è necessario predisporre accordi chiari che regolino tempi, modalità di disconnessione e misure organizzative a tutela del benessere del lavoratore.

Quali sono le indicazioni per gli ambienti di lavoro indoor?
Secondo INAIL e CNI, gli ambienti interni dove si svolge lo smart working devono garantire sicurezza e comfort adeguati:

  • Non utilizzare locali tecnici o non abitabili (es. box, seminterrati, soffitte)
  • Presenza di servizi igienici e impianti a norma
  • Assenza di muffe o condensa permanente
  • Illuminazione naturale diretta e sufficiente
  • Illuminazione artificiale ben distribuita, evitando abbagliamenti e riflessi
  • Ricambio d’aria naturale o meccanico
  • Impianti di condizionamento manutenuti con filtri puliti
  • Evitare correnti d’aria fastidiose e temperature estreme

E per gli ambienti di lavoro outdoor?
Il lavoro agile può essere svolto anche in spazi esterni, purché scelti con
criteri di ragionevolezza e concordati con il datore di lavoro.
L’art. 23 della Legge 81/2017 garantisce la tutela assicurativa per l’infortunio in itinere quando la scelta del luogo è legata a necessità lavorative o alla conciliazione con la vita privata.
Sono quindi esclusi i luoghi scelti in modo casuale o non sicuro.

Come vengono gestite le verifiche sugli ambienti di lavoro?
Verificare fisicamente ogni luogo di smart working è spesso impossibile per il datore di lavoro.
Per questo motivo viene consigliato l’
autocontrollo tramite checklist compilata dal dipendente, così da garantire il rispetto delle condizioni minime di sicurezza.

Elemento chiave resta sempre la formazione e l’informazione, che permettono al lavoratore di comprendere i rischi e collaborare attivamente nella prevenzione.

Quali altri aspetti sottolinea il documento CNI?

  • Tutela del lavoratore e assicurazione contro infortuni e malattie professionali
  • Contenuti minimi degli accordi sul lavoro agile in materia di salute e sicurezza
  • Obbligo di formazione e informazione del lavoratore
  • Potere di direzione e controllo del datore di lavoro

Perché affidarsi a Centro Sicurezza Consulenze?
Lo smart working non significa assenza di rischi: anche fuori dall’azienda, la sicurezza deve restare una priorità.

Noi di Centro Sicurezza Consulenze ti supportiamo in ogni fase:

  • Redazione di accordi chiari e conformi alla normativa
  • Formazione e informazione dei lavoratori
  • Valutazione dei rischi negli ambienti indoor e outdoor
  • Predisposizione di checklist e strumenti di autocontrollo
  • Assistenza al datore di lavoro in caso di verifiche o contestazioni

๐Ÿ“ž Contattaci al 0578 738346 o inviaci un messaggio su whats'up
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Autore: DE MICCO 10 ottobre 2025
๐ŸŽจ Colorazione dei Caschi di Protezione: Significato e Ruoli sul Lavoro Nel mondo del lavoro, specialmente nei cantieri, nei siti industriali o nei contesti ad alto rischio, il casco di protezione non è solo un dispositivo di sicurezza , ma rappresenta anche un codice visivo fondamentale per l’organizzazione e la sicurezza collettiva . Ma lo sapevi che ogni colore di casco ha un significato preciso ? Scopriamo insieme cosa rappresentano i diversi colori e perché la loro corretta gestione può fare la differenza! ๐Ÿ› ๏ธ Perché i caschi hanno colori diversi? La colorazione dei caschi serve a distinguere immediatamente il ruolo o la funzione della persona che lo indossa . Questo è utile in situazioni operative, nelle emergenze o quando serve identificare rapidamente figure responsabili, esperte o esterne. Questa codifica cromatica può variare leggermente da azienda ad azienda, ma segue generalmente delle convenzioni comuni riconosciute a livello nazionale e internazionale. ๐ŸŽจ Significato dei Colori dei Caschi Ecco una guida generica ai colori più comuni e al loro significato: Colore del casco di sicurezza chi lo indossa ๐Ÿ”ด Elmetto rosso Capo cantiere o addetti alle emergenze โš™๏ธ Elmetto grigio Tecnici impiantisti, elettricisti o idraulici ๐Ÿ”ต Elmetto blu Coordinatore per la sicurezza (CSP o CSE) โšช Elmetto bianco Direttore dei lavori, ingegneri, architetti, tecnici coinvolti nella progettazione ๐ŸŸก Elmetto giallo Operai generici ๐Ÿ“Œ Nota : Alcune aziende adottano colori personalizzati, ma sempre con l’obiettivo di mantenere la chiarezza visiva e la coerenza organizzativa . ๐Ÿ–Œ๏ธ Personalizzazione e Verniciatura dei Caschi Oltre alla funzione pratica, oggi i caschi possono anche essere personalizzati con: Loghi aziendali Nomi o codici identificativi Design distintivi o riflettenti Decorazioni artistiche (in contesti creativi o promozionali) ๐ŸŽจ Tecniche di colorazione: Spray professionale : per una copertura uniforme e resistente Aerografo : ideale per dettagli artistici Adesivi o pellicole : personalizzazione veloce e removibile Vernici UV e riflettenti : per visibilità notturna o ambienti bui โš ๏ธ Attenzione : ogni modifica deve rispettare le normative di sicurezza , evitando di compromettere la resistenza del casco (es. con solventi aggressivi o materiali inadatti). ๐Ÿ‘ท‍โ™‚๏ธ Il valore simbolico del colore Usare correttamente il colore del casco rafforza la cultura della sicurezza , migliora la comunicazione sul campo e valorizza ogni figura professionale. Il colore diventa così un linguaggio visivo immediato , in grado di evitare errori, incidenti e confusioni nei momenti critici. โœ… Conclusione La colorazione dei caschi di protezione è molto più di una questione estetica: è un codice funzionale , un sistema di riconoscimento e un simbolo di rispetto delle regole . Nel tuo team, nel tuo cantiere o nella tua azienda, scegliere e mantenere i colori corretti può fare davvero la differenza. ๐Ÿ‘‰ Il Centro Sicurezza Consulenze può aiutarti a ripristinare i giusti colori dei caschi nel tuo cantiere , garantendo il rispetto delle normative e delle migliori pratiche. Inoltre, possiamo fornirti caschi personalizzati con: Loghi aziendali Codici identificativi Colori specifici per ogni figura professionale Finiture speciali e riflettenti per la massima visibilità Non lasciare che un dettaglio apparentemente semplice comprometta la sicurezza: contattaci allo 0578738646 per una consulenza personalizzata o per un ordine di caschi su misura!
Autore: DE MICCO 3 ottobre 2025
Cos’è il Clostridium perfringens? Il Clostridium perfringens è un batterio sporigeno, anaerobio, ampiamente diffuso nell’ambiente: si trova nel terreno, nell’acqua e nell’intestino di animali e uomini. È uno dei principali responsabili delle toxi-infezioni alimentari e può provocare sintomi gastrointestinali anche gravi. ๐Ÿ‘‰Caratteristica importante: forma spore resistenti al calore , capaci di sopravvivere a cotture e condizioni ambientali difficili. Perché è pericoloso? Può moltiplicarsi molto velocemente in alimenti cotti lasciati a temperatura ambiente. La tossina prodotta nell’intestino provoca diarrea e dolori addominali , in genere entro 8–24 ore dal consumo. È una delle principali cause di epidemie alimentari in mense, ristoranti e strutture collettive. Alimenti a rischio Carni cotte (pollo, manzo, maiale) Piatti pronti mantenuti tiepidi per troppo tempo Salse, sughi e minestre Piatti a base di legumi ๐Ÿ“Œ L’errore più comune: cucinare grandi quantità di cibo e lasciarlo raffreddare lentamente a temperatura ambiente. Come prevenirlo? (HACCP in pratica) Cottura corretta → raggiungere almeno 75 °C al cuore del prodotto. Conservazione sicura : < +4 °C se refrigerato +60 °C se mantenuto caldo Raffreddamento rapido degli alimenti dopo la cottura (entro 2 ore). Igiene del personale → lavaggio mani e corretta manipolazione. Formazione continua → i lavoratori devono conoscere i rischi e i metodi di prevenzione. Infografica utile (Immagine consigliata: un semplice schema con tre colonne Alimenti a rischio – Sintomi – Prevenzione ). Perché è importante per le aziende? Secondo il D.Lgs. 193/07 e il Regolamento CE 852/2004 , tutte le attività alimentari devono adottare un piano HACCP che includa anche il controllo dei rischi da Clostridium perfringens. Una corretta gestione riduce il rischio di sanzioni e, soprattutto, tutela la salute dei clienti. โœ… Conclusione Il Clostridium perfringens è un nemico silenzioso, ma con buone pratiche di igiene e conservazione può essere tenuto sotto controllo. La prevenzione parte dalla formazione del personale e da una gestione attenta degli alimenti. ๐Ÿ“ฉ Vuoi sapere se la tua azienda è davvero protetta? ๐Ÿ‘‰ Contattaci: info@centrosicurezzaconsulenze.net
Autore: DE MICCO 2 ottobre 2025
Il termine "botulismo" deriva dal latino botulus, che significa "salsiccia". Questo nome fu coniato dal medico tedesco Justinus Kerner nel XIX secolo, quando notò che vari casi di intossicazione erano associati al consumo di salsicce preparate in casa. Tuttavia, fu solo nel 1895 che il batterio responsabile, Clostridium botulinum, venne isolato dal batteriologo belga Émile van Ermengem. La scoperta avvenne dopo un focolaio di botulismo alimentare verificatosi nella cittadina belga di Ellezelles, in occasione di un funerale durante il quale venne servito prosciutto affumicato contaminato. Questo evento portò alla comprensione scientifica della malattia e alla sua associazione con la conservazione impropria degli alimenti. Cos'è il botulismo alimentare? Il botulismo alimentare è una rara, ma potenzialmente letale, sindrome neuroparalitica causata dalla tossina prodotta dal batterio Clostridium botulinum. Questo microrganismo è anaerobico, sporigeno e può produrre una delle tossine più potenti conosciute. La malattia si manifesta principalmente attraverso sintomi neurologici come visione doppia, difficoltà a deglutire, secchezza delle fauci, debolezza muscolare e, nei casi più gravi, paralisi respiratoria. Come si sviluppa negli alimenti? Clostridium Botulinum è presente nel suolo e può contaminare gli alimenti durante la raccolta o la lavorazione. Le spore del batterio possono germinare in condizioni di bassa acidità e assenza di ossigeno, come in conserve, sott'olio, sottovuoto o alimenti confezionati in atmosfera modificata. In questi ambienti, il batterio può produrre la tossina botulinica, che è termolabile e può essere distrutta da un adeguato trattamento termico. Sintomi e rischi per la salute I sintomi del botulismo alimentare compaiono generalmente tra 12 e 36 ore dopo l'ingestione dell'alimento contaminato. I segni iniziali includono nausea, vomito, dolori addominali e debolezza muscolare. Successivamente, possono manifestarsi sintomi neurologici come visione doppia, difficoltà a parlare e deglutire, secchezza delle fauci e paralisi progressiva. Nei casi più gravi, la paralisi può coinvolgere i muscoli respiratori, portando a insufficienza respiratoria e morte se non trattata tempestivamente. È fondamentale riconoscere rapidamente i sintomi e intervenire prontamente con il trattamento adeguato. Come prevenirlo? La prevenzione del botulismo alimentare si basa su pratiche di conservazione e preparazione degli alimenti sicure: Acidificazione : mantenere il pH degli alimenti al di sotto di 4,6 per inibire la crescita del batterio. Temperatura : conservare gli alimenti a temperature adeguate, preferibilmente al di sotto di 3°C, per limitare la crescita batterica. Trattamenti termici : sottoporre gli alimenti a trattamenti termici adeguati, come la bollitura per almeno 10 minuti, per distruggere la tossina. Conservazione corretta : evitare la conservazione di alimenti in contenitori ermetici senza un adeguato trattamento termico preventivo. Buone pratiche igieniche : mantenere elevati standard di igiene durante la preparazione e la conservazione degli alimenti per prevenire la contaminazione. Il botulismo alimentare rappresenta una minaccia seria per la salute pubblica, ma con pratiche di conservazione e preparazione degli alimenti adeguate, è possibile prevenire questa malattia. È essenziale che i professionisti del settore alimentare e i consumatori siano consapevoli dei rischi e adottino misure preventive per garantire la sicurezza alimentare. La storia del botulismo ci insegna l'importanza della scienza e della vigilanza nella protezione della salute umana. Centro Sicurezza Consulenze è a disposizione per qualunque chiarimento o spiegazione sul tema e, più in generale, per supportare le aziende del settore alimentare nell’adempimento degli obblighi previsti dalla normativa. Il nostro team affianca le imprese nella predisposizione e nell’aggiornamento della documentazione corretta (HACCP, manuali, DVR, piani di autocontrollo) garantendo professionalità e competenza. Mettere in regola la tua azienda significa non solo rispettare la legge, ma soprattutto proteggere i tuoi clienti e valorizzare la tua attività. contattaci allo 0578738346
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