Impianto di Messa a Terra: Cos’è quando verificarlo e quali sono le sanzioni

DE MICCO • 7 agosto 2025

🔌 Cos’è la Messa a Terra?

La messa a terra è un sistema di sicurezza essenziale negli impianti elettrici, progettato per proteggere persone, attrezzature e strutture da incidenti elettrici dovuti a dispersioni di corrente, guasti o contatti accidentali.

In pratica, collega alcune parti dell’impianto (come involucri metallici, masse) a un dispersore interrato. In caso di guasto, la corrente elettrica segue un percorso sicuro verso terra, evitando che attraversi il corpo umano o provochi danni a cose..


⚠️ Perché è importante?

  • Riduce il rischio di folgorazione per i lavoratori
  • Previene incendi causati da cortocircuiti
  • Salvaguarda le apparecchiature elettroniche
  • È obbligatoria per legge in tutti i luoghi di lavoro

📜 Cosa dice la normativa?

La verifica degli impianti di messa a terra è regolata dal D.P.R. 462/01, che impone a tutti i datori di lavoro l’obbligo di far eseguire verifiche periodiche da organismi abilitati dal Ministero, con periodicità ogni 2 o 5 anni, a seconda del tipo di attività.


📑 Obblighi del datore di lavoro

Il datore di lavoro deve:

  • Far eseguire le verifiche periodiche
  • Conservare la relazione tecnica di verifica
  • Comunicare all’INAIL il superamento della verifica
  • Gestire le scadenze per i rinnovi successivi



💸 Quali sono le sanzioni?

 ⚠️ In caso di ispezioni da parte di ASL o Ispettorato del Lavoro, la mancanza della documentazione può portare a sanzioni immediate e, nei casi più gravi, alla chiusura dell’attività.   

Violazione Sanzione prevista     

Nessuna verifica eseguita da € 500 a € 2.000 

Documentazione assente o incompleta da € 1.000 a € 3.000   

Reiterazione o inosservanza grave Sospensione dell’attività 

Infortunio da impianto non verificato Responsabilità civile e penale del datore di lavoro 


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Autore: DE MICCO 11 settembre 2025
Le recenti linee guida VVFF (DCPREV 14030/2025) introducono aggiornamenti importanti nella progettazione, installazione, esercizio e manutenzione degli impianti fotovoltaici. Con Centro Sicurezza Consulenza , non solo resti conforme: sei già pronto per i cambi normativi, operativi e di sicurezza. Campo di applicazione Le regole si applicano a impianti fotovoltaici con tensione nominale DC ≤ 1500V che rientrano in attività soggette a visite e controlli dei Vigili del Fuoco (edifici civili, industriali, rurali; pensiline; tettoie). Esclusioni Alcuni casi non sono soggetti alle nuove misure, ad esempio: impianti a terra impianti a balcone sotto gli 800 W agrivoltaico troppo distante da edifici impianti a concentrazione solare Fonte: VP Solar Distanze e limiti per impianti BAPV sottoinsiemi di moduli non più grandi di 20 m in ogni direzione distanze: 2 m tra sottoinsiemi; 1 m dal limite del tetto; 1 m da aperture (lucernari, camini…) Certificazioni dei moduli Introduzione di riferimenti a nuove norme come la UNI EN 13501-1 e la UNI EN ISO 11925-2 , che tendono a sostituire o affiancare la vecchia classe 1 di reazione al fuoco UNI 9177 , almeno in fase di transizione. Ventilazione e aerazione inverter / compartimenti dedicati Nuove indicazioni su come ventilare adeguatamente gli inverter, che siano esterni o in locali con requisiti di protezione antincendio. Perché queste novità sono importanti Miglior sicurezza, riduzione del rischio di incendi Adeguamento normativo che evita sanzioni o problemi burocratici Valore aggiunto per impianti ben progettati e mantenuti Maggior affidabilità, durata, e riconoscibilità qualitativa dei componenti Centro Sicurezza Consulenza ti aiuta e ti mantiene un passo avanti Scenario 1: hai un impianto BAPV su una copertura inclinata, con sottoinsiemi installati molti anni fa. Le nuove linee guida obbligano distanze nuove, magari modifiche strutturali e ventilazione. Con la nostra consulenza facciamo un sopralluogo, proponiamo le modifiche, verifichiamo i moduli attuali e prepariamo la documentazione per i Vigili del Fuoco. Scenario 2: stai installando un nuovo impianto e vuoi essere già conforme alle ultime norme. Centro Sicurezza Consulenza lavora dalla fase di progettazione: layout che rispetta distanze, scelta moduli con certificazioni aggiornate, piano manutenzione e misure antincendio previste già nel progetto. 🔘 Richiedi la tua analisi normativa gratuita 📤 Modulo per inviare foto del tuo impianto (per valutazione preliminare) 📝 Quiz interattivo: “Il mio impianto ha queste caratteristiche: quale requisito nuovo devo applicare?” 📊 Consulenza su come evitare multe. In conclusione Le nuove linee guida VVFF segnano un punto di svolta per la sicurezza degli impianti fotovoltaici. Non è solo questione di rispetto della legge: è protezione del tuo investimento, sicurezza per le persone e credibilità. Con Centro Sicurezza Consulenza , non stai semplicemente adeguando: stai innovando, anticipando e restando un passo avanti . 📞 Contattaci al 0578738346 o vieni a trovarci in Via Bolzano 14-16, Montepulciano Stazione (SI) .
Autore: DE MICCO 10 settembre 2025
I locali di lavoro seminterrati o interrati sono sempre stati al centro di dubbi e discussioni in materia di salute e sicurezza. Il D.Lgs. 81/2008 all’articolo 65 stabilisce che: 👉 “È vietato destinare al lavoro locali chiusi sotterranei o semisotterranei”. Ma attenzione: con le ultime modifiche normative sono state introdotte deroghe importanti che, in alcune condizioni, permettono di utilizzare questi spazi. Le novità introdotte dalla Legge n. 203/2024 Dal 12 gennaio 2025 , con l’entrata in vigore della Legge 203/2024, i commi 2 e 3 dell’art. 65 del Testo Unico sono stati aggiornati. Oggi è possibile adibire a luoghi di lavoro i locali seminterrati o interrati se: ✅ le lavorazioni non producono emissioni di agenti nocivi ; ✅ sono garantite condizioni adeguate di aerazione , illuminazione e microclima ; ✅ vengono rispettati i requisiti previsti dall’ Allegato IV del D.Lgs. 81/2008 . Il datore di lavoro deve inoltre: 📩 inviare una PEC all’Ispettorato Nazionale del Lavoro , allegando la documentazione tecnica che attesti la conformità del locale. ⏳ Trascorsi 30 giorni dalla comunicazione , se non arrivano richieste o divieti da parte dell’INL, il locale può essere utilizzato. Definizioni pratiche Locale sotterraneo 👉 ambiente con almeno tre pareti sotto il piano di campagna. Piano seminterrato 👉 pavimento sotto il livello del terreno ma soffitto sopra. Piano interrato 👉 soffitto sotto il livello del terreno. Queste differenze sono fondamentali perché determinano quando e come si applica la normativa. Chiarimenti dell’Ispettorato Nazionale del Lavoro Nel 2025 l’INL ha pubblicato diverse note per chiarire la corretta applicazione della deroga: 📌 Nota n. 9740 del 30/12/2024 – prime indicazioni operative. 📌 Nota n. 811 del 29/01/2025 – focus su locali sotterranei e seminterrati. 📌 Nota n. 5945 dell’08/07/2025 – controlli e verifiche degli organi ispettivi. Cosa deve fare un datore di lavoro Per rispettare la legge e poter utilizzare i locali seminterrati o interrati in sicurezza è necessario: Verificare aerazione, illuminazione e microclima. Predisporre la documentazione tecnica richiesta. Inviare la PEC all’Ispettorato del Lavoro. Attendere i 30 giorni previsti dalla normativa. Conclusione La regola generale resta il divieto di destinare a lavoro i locali seminterrati o interrati . La deroga introdotta dalla Legge 203/2024 rappresenta però un passo avanti importante: permette di utilizzare questi spazi solo se conformi ai requisiti di sicurezza e con un controllo preventivo dell’INL. 👉 Per le aziende, questo significa più flessibilità, ma anche maggiore responsabilità. 📞 Hai dubbi o necessiti supporto? Affidati ai nostri consulenti: verificheremo la conformità dei tuoi locali, predisporremo la documentazione e gestiremo la comunicazione con l’Ispettorato. 📩 formazione@centrosicurezzaconsulenze.net ☎️ 0578738346
Autore: DE MICCO 3 settembre 2025
Chi lavora in campagna, tra campi e serre, è esposto ogni giorno a rischi biologici. Parliamo di possibili malattie professionali, infezioni, allergie e infortuni legati al contatto con animali, piante, terreni e attrezzature. Ecco un approfondimento in forma di Q&A per chiarire meglio il tema. ❓ Che cos’è il rischio biologico in agricoltura? Il rischio biologico è l’esposizione dei lavoratori ad agenti patogeni (batteri, virus, funghi, parassiti) presenti nell’ambiente agricolo. Questi possono causare malattie infettive, allergiche o infiammatorie. ❓ In quali attività si manifesta maggiormente? Il rischio può presentarsi in moltissime mansioni quotidiane: preparazione del terreno, semina e raccolta; innaffiature, concimazione e potatura; uso di letame, liquami e fertilizzanti; manutenzione di stalle, silos, trattori e macchinari; contatto diretto con animali e fluidi biologici; esposizione a punture di insetti o morsi di animali. ❓ Quali sono gli esempi concreti di esposizione? Contatto con terreni umidi o contaminati Punture di insetti (zanzare, vespe, api, tafani) Morsi o graffi di animali Inalazione di aria contaminata da polveri o muffe Utilizzo di strumenti taglienti contaminati Ingestione accidentale di acqua non sicura ❓ Quali malattie professionali possono derivare? 👉 Batteriche : Campylobatteriosi, infezioni da Enterobatteriacee, alveolite allergica estrinseca 👉 Virali : Rabbia, encefalite da virus Usutu, febbre Chikungunya 👉 Allergiche e infiammatorie : dermatiti da contatto, orticarie, asma, disturbi respiratori da polveri, pollini, muffe e semi ❓ Come si possono prevenire i rischi? Ecco alcune buone pratiche di prevenzione: ✅ Lavarsi e disinfettarsi dopo il contatto con sostanze organiche ✅ Proteggere ferite o abrasioni con medicazioni idonee ✅ Usare acqua di irrigazione sicura ✅ Pulire e disinfettare regolarmente attrezzature e superfici ✅ Non mangiare, bere o fumare durante il lavoro nei campi ✅ Indossare sempre i DPI (guanti, mascherine, tute, scarpe, occhiali protettivi) ✅ Conservare gli indumenti da lavoro separati da quelli personali ✅ Effettuare formazione continua sulla sicurezza ❓ Cosa dice la normativa? Il D.lgs. 81/2008 stabilisce l’obbligo per i datori di lavoro di redigere il Documento di Valutazione dei Rischi (DVR) . In agricoltura, il DVR deve includere specifiche misure di prevenzione per i rischi biologici: protezione individuale, procedure di emergenza, formazione e sorveglianza sanitaria. ✅ Perché rivolgersi a Centro Sicurezza Consulenze? Perché non sei solo : la gestione del rischio biologico e di tutti gli adempimenti in agricoltura può essere complessa. 👉 Noi di Centro Sicurezza Consulenze ti aiutiamo in ogni fase: Redazione del DVR Formazione e addestramento dei lavoratori Fornitura DPI idonei e certificati Sopralluoghi tecnici e consulenza personalizzata Supporto nella sorveglianza sanitaria 📞 Contattaci al 0578 738346 o vieni a trovarci in Via Bolzano 14-16, Montepulciano Stazione (SI) .
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