CORONAVIRUS: nuovo protocollo per le Aziende

Edoardo Pulcianese • apr 10, 2021

In data 6 aprile 2021 il Governo e le Parti Sociali siglano il nuovo Protocollo condiviso di aggiornamento delle misure per il contrasto ed il contenimento dell'emergenza Covid negli ambienti di lavoro

Aprile dolce dormire? Magari! 

Sicuramente non per il nostro Governo che negli ultimi 14 mesi sforna leggi e decreti e ad un ritmo incalzante.

D’altra parte siamo ancora in emergenza sanitaria e alcuni effetti delle scelte prese antecedentemente si vedono solo con il passare del tempo.


Esattamente un anno fa entrava in vigore il Protocollo condiviso 14 Marzo 2020 e successivamente, il 24 Aprile 2020, l'aggiornamento di quest'ultimo tutt'oggi ancora in vigore. 

Nel nuovo protocollo del 6 aprile 2021, fortunatamente (oppure no?), non sono state introdotte modifiche sostanziali e quindi, anche le procedure che le Aziende sono obbigate a seguire da più di un anno non verranno stravolte, ma vediamo come vengono implementati alcuni punti dei 13 già in vigore.


• Ingresso in azienda (punto 2): viene specificato che la riammissione al lavoro dopo l’infezione da Covid-19 sarà possbile  solo dopo la negativizzazione del tampone molecolare o antigenico effettuato in una struttura accreditata o autorizzata dal servizio sanitario.


• Pulizia e sanificazione in azienda (punto 3): si specifica che la pulizia e sanificazione dei luoghi di lavoro dovrà essere effettuata secondo le indicazioni della circolare del Ministero della Salute del 22 maggio 2020 concernente l’attuazione di misure contenitive del contagio per la sanificazione in strutture non sanitarie e che la pulizia e la sanificazione dovrà essere fatta anche per le attrezzature di lavoro di uso promiscuo; a tal proprosito si ricorda che gli unici prodotti ad oggi riconosciuti efficaci sono etanolo al 70%, ipoclorito di sodio 0,1% e perossito di idrogeno.


• Dispositivi di protezione individuale (punto 6): viene ribadito che sono considerati DPI anche le “mascherine chirurgiche” e in tutti i casi di condivisione degli ambienti di lavoro, al chiuso o all’aperto, è obbligatorio l’uso delle mascherine o altri DPI di livello superiore. Tale uso non è necessario nel caso di attività svolte in condizioni di isolamento.


• Organizzazione aziendale (punto 8): viene promosso il lavoro agile o da remoto e assicurare un piano di turnazione dei lavoratori (con riferimento alle trasferte nazionali ed internazionali il datore di lavoro, in collaborazione con il medico competente e il RSPP dovrà tener conto del contesto associato alla trasferta prevista, anche con riguardo all’andamento epidemiologico delle sedi di destinazione).


• Spostamenti, riunioni, eventi interni e formazione (punto 10) è stata eliminata la previsione in base alla quale il mancato completamento dell'aggiornamento professionale in materia di salute e sicurezza sul lavoro non avrebbe comportato l'impossibilità a continuare lo svolgimento dello specifico ruolo/funzione.


• Sorveglianza sanitaria/medico competente (punto 12): viene sottolineato il ruolo del medico competente e la sua collaborazione con l’Autorità sanitaria per l’identificazione degli eventuali “contatti stretti” di un lavoratore risultato positivo al tampone Covid-19.


SCARICA SUBITO IL NUOVO PROTOCOLLO


Ricordiamo che per l'analisi e la gestione di qualsiasi attività lavorativa la nostra Azienda fornisce tutta l'assistenza necessaria per poter adempiere a pieno a quanto previsto dalla normativa vigente fornendo ai nostri Clienti anche il manuale di applicazione del nuovo protocollo antincontagio completo di modulistica, registri e cartellonistica.

Per info e costi potete contattarci all'indirizzo mail info@centrosicurezzaconsulenze.net o chiamare il numero 0578/738346.

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La conoscenza preventiva della presenza e le caratteristiche dello spazio confinato è fondamentale per i soggetti addetti all’emergenza per soccorrere efficacemente e in tempo il lavoratore infortunato. Ora è necessario fornire ai soggetti pubblici, cui compete il soccorso tecnico e sanitario, le informazioni relative alla presenza e alle caratteristiche dell’ambiente confinato con un adeguato anticipo rispetto allo svolgimento delle lavorazioni, in modo tale che gli operatori possano predisporre le misure di intervento in caso di evento accidentale. La Regione Toscana, insieme alla Direzione Regionale dei Vigili del Fuoco hanno ritenuto opportuno prevedere l’utilizzo del Sistema Informativo Regionale della Prevenzione Collettiva (SISPC) per la trasmissione delle comunicazioni da parte dei soggetti individuati nel protocollo d’intesa. Cosa sono gli spazi confinati? Gli spazi confinati (chiamati anche “ambienti confinati”) sono spazi di lavoro all’interno di uno spazio circoscritto caratterizzato da accessi e uscite difficoltosi o limitati dove l’evacuazione e la comunicazione con l’esterno è limitata. Ed è per questo che è importante prevenire e controllare questi luoghi di lavoro come: cisterne, botti, serbatoi e locali con impianti idrici stretti. Chi è obbligato a fare la comunicazione? I soggetti incaricati delle comunicazioni per l’individuazione in via preventiva, degli ambienti confinati e/o sospetti di inquinamento presenti nel territorio regionale e delle attività lavorative in essi svolte sono i datori di lavoro e i committenti che si avvalgono di propri addetti o di altre aziende, esecutive o di lavori autonomi in conformità a quanto previsto nel DPR 177/2011. Cosa devono comunicare? I soggetti in parola devono trasmettere due comunicazioni: Allegato A1 - Comunicazione presenza ambienti confinati Allegato A2 - Comunicazione lavori ambienti confinati In modo da informare i soccorritori circa la tipologia di ambiente confinato, presenza di inquinamenti e lavorazioni eseguite. E’ importante agire in maniera preventiva in queste situazioni. Ed è per questo che il Centro Sicurezza Consulenze è qui per offrirti il maggiore supporto .
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